Acquisto azioni Enel consigliato da Goldman Sachs

Il decreto sulle liberalizzazioni contiene importanti misure riguardanti il settore dell’energia e che andranno inevitabilmente ad influire in maniera negativa sull’andamento dell’attività delle aziende che vi operano.

Le misure contenute nel decreto hanno infatti come obiettivo principale quello di favorire una riduzione dei prezzi dando luogo ad una maggiore competizione.

Eni scopre giacimento Havis nel Mare di Barents

A soli sette chilometri di distanza da una precedente scoperta, nel Mare di Barents, il colosso energetico italiano Eni S.p.A. ha reso noto in data odierna d’aver scoperto, a 1.750 metri circa di profondità, un nuovo giacimento.

Trattasi, nello specifico, del giacimento di Havis che, ad una distanza di circa 200 chilometri dalle coste norvegesi, rafforza la presenza di Eni S.p.A. in un Paese dove è presente dal lontano 1965. Nel dettaglio, attraverso le esplorazioni dal pozzo denominato “Havis 1NFW”, Eni ha scoperto, attraverso la licenza PL532, un giacimento di gas stimato tra i 4 ed i 6 miliardi di metri cubi unitamente ad olio recuperabile compreso tra i 190 ed i 315 milioni di barili.

Aumento di capitale K.R.Energy interamente sottoscritto

Si è chiuso con il pieno di adesioni, e quindi con il 100% delle sottoscrizioni, l’aumento di capitale di K.R.Energy S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel settore energetico, ed in particolare in quello delle fonti rinnovabili.

Avviata il 28 novembre scorso, infatti, dopo l’offerta in opzione agli azionisti, ed il periodo di riofferta in Borsa dell’inoptato, l’operazione ha portato alla sottoscrizione di tutti i diritti. Nel dettaglio, sono stati esercitati tutti i diritti per la sottoscrizione di numero 2.189.369.232 azioni K.R.Energy S.p.A. per un controvalore complessivo pari a poco più di 39,4 milioni di euro.

K.R.Energy compra 50% Fimas e Anghiari

K.R.Energy, società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari, ed operante in prevalenza nel business delle rinnovabili, ha annunciato d’essere cresciuta nel settore dell’idroelettrico per linee esterne, ed in particolare attraverso l’acquisizione di una quota pari al 50% di due società. Trattasi, nello specifico, del 50% società Anghiari S.r.l., da Milanesio S.r.l., e del 50% di FIMAS S.r.l. sempre da Milanesio S.r.l..

Società italiana con il quartier generale in Provincia di Pistoia, e per la precisione sul territorio del Comune di San Marcello Pistoiese, la società Anghiari S.r.l. è titolare di due centrali idroelettriche; la parti, per la transazione, hanno pattuito un prezzo pari ad 8 milioni di euro, già saldati. Per il 50% della società FIMAS S.r.l., K.R.Energy ha pagato a Milanesio S.r.l. un prezzo pari a 1,95 milioni di euro che, allo stesso modo, è stato pattuito liberamente tra le controparti.

Eni si espande in Oceania

Continua il processo di espansione del colosso energetico Eni in Oceania. Nell’offshore australiano, infatti, la società quotata in Borsa a Piazza Affari ha annunciato l’acquisizione di una quota pari al 32,5% di un campo a gas, quello di Evans Shoal. Situato in Australia nel Mare di Timor, il campo di Evans Shoal si trova in corrispondenza del permesso esplorativo NT/P48, è stato scoperto nel 1998, ed ha un volume di gas che sfiora i 200 miliardi di metri cubi.

L’acquisizione del 32,5% del giacimento è frutto di un accordo che nell’ottobre scorso Eni ha raggiunto con Santos Ltd; nel dettaglio, l’intesa prevede l’acquisizione di una quota pari al 40%, e successivamente, la cessione del 7,5% a Shell Development Pty Ltd.

Nuovo piano buy back‎ di Ascopiave

Via libera per Ascopiave, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel settore del gas naturale, ad un nuovo piano di buy back. L’Assemblea degli Azionisti ha infatti deliberato per fornire l’autorizzazione al nuovo piano di acquisto e di disposizione dei titoli propri per un controvalore pari, al massimo, al 20% del capitale sociale, corrispondente a numero 46.882.315 azioni ordinarie Ascopiave S.p.A..

In questo modo al Consiglio di Amministrazione della società è stata attribuita la delega ad acquistare i titoli, anche in più tranche, a fronte di un controvalore che, comunque, non potrà essere superiore a quelle che sono sia le riserve disponibili, sia gli utili distribuibili. Al riguardo Ascopiave con una nota ufficiale ha fatto presente come tale controvalore ammonti a 63.409.690,5 euro così come risulta dall’ultimo Bilancio, quello approvato al 31 dicembre del 2010.

Eni incrementa stime gas in Mozambico

Contrariamente a quanto era stato annunciato nei giorni scorsi, ed in particolare in data 20 ottobre del 2011, Eni S.p.A. in data odierna ha reso noto d’aver incrementato del 50% la scoperta di gas in Mozambico, ed in particolare presso il prospetto esplorativo denominato Mamba Sud 1.

Questo dopo che la società energetica quotata in Borsa a Piazza Affari, a seguito di specifiche e successive attività di esplorazione, ha rilevato a maggiori profondità un nuovo livello mineralizzato capace di offrire potenzialmente fino a 212,5 miliardi di metri cubi di gas.

Eni riavvia il gasdotto Greenstream

Dopo ben otto mesi di stop, a causa di un conflitto che ancora non volge al termine, in Libia è stato riattivato il gasdotto Greenstream. A darne notizia in data odierna è stato il colosso energetico italiano Eni nel precisare come per il gasdotto siano state in via preliminare riavviate le attività grazie ai test effettuati insieme alla National Oil Corporation Libya (NOC) che controlla in via paritetica, con la società del cane a sei zampe, la joint venture Greenstream BV Libyan Branch che si occupa proprio del trasporto del gas.

Nel dettaglio, le fasi di test di immissione del gas sono state effettuate in Libia nella parte ovest, da dove poi il gas arriva in Italia, e precisamente a Gela. A regime, quindi, si punta al ritorno alla normalità dell’immissione del gas nel gasdotto Greenstream in modo tale da garantire all’Italia maggiore sicurezza per quel che riguarda gli approvvigionamenti energetici.

Bilancio Eni gennaio dicembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Eni ha approvato ieri i risultati consolidati relativi al quarto trimestre dell’anno e il preconsuntivo relativo al 2010.

L’azienda italiana attiva nel settore energetico, in particolare, ha archiviato l’ultimo trimestre dell’anno con un utile operativo adjusted pari a 4,74 miliardi di euro, ossia in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo adjusted dell’intero 2010, invece, è stato pari a 17,3 miliardi, ossia in crescita del 31,9% rispetto al 2009.

Eni in calo per rischio fallimento cessione Galp

Nonostante il rialzo del prezzo del petrolio a Piazza Affari il titolo Eni cede lo 0,66% a 17,94 euro, un ribasso che probabilmente caratterizzerà l’intera seduta a causa delle indiscrezioni di stampa pubblicate stamani e che parlano della rinuncia di Petrobras alle trattative per l’acquisto di Galp a causa delle difficoltà incontrate nel tentativo di riuscire ad arrivare ad un accordo sul prezzo.

Secondo i rumors circolati nei mesi scorsi Petrobras avrebbe offerto 3,5 miliardi a fronte di una richiesta di Eni di 4,5 miliardi e a fronte di valore di mercato di circa 4 miliardi.

Quotazione Enel promossa dagli analisti

A Piazza Affari il titolo Enel segna un rialzo dello 0,55% a 4,15 euro, un trend positivo ricondotto in larga parte alle valutazioni positive arrivate dagli analisti.

Tra questi figurano in prima linea gli analisti di Morgan Stanley che hanno annunciato di aver alzato il target price sul titolo portandolo da 5 euro a 5,30 euro ad azione, confermando al contempo il rating “overweight”. La banca d’affari ha spiegato di aver preso questa decisione perché certa che la ristrutturazione del debito del gruppo porterà una serie di vantaggi, tra cui la riduzione dello sconto a cui è scambiato il titolo e che gli stessi analisti hanno sostengono sia sottovalutato.

Edison in calo dopo voci aumento di capitale

Il titolo Edison a Piazza Affari segna un calo di oltre quattro punti percentuali causato soprattutto dai rumors che parlano di un probabile aumento di capitale di ammontare pari a circa un miliardo di euro e che potrebbe essere deciso per via delle previsioni che vedono un margine operativo lordo inferiore del 30% rispetto ai 1,35 miliardi di euro attesi dal consenso.

A riportare le indiscrezioni che hanno causato una flessione della quotazione è l’edizione online del quotidiano Milano Finanza, che riporta anche una smentita non ufficiale da parte di alcune fonti vicine ad Edison.

Piano Industriale Iren 2011-2015

Il Gruppo Iren, nato dalla fusione di Iride e Enia, ha presentato alla comunità finanziaria il piano industriale 2011-2015, periodo durante il quale si prevede di riuscire a realizzare un margine operativo lordo a 1 miliardo di euro e una crescita media annua di oltre il 10%, con sinergie per circa 70 milioni di euro che si prevede verranno realizzate al 70% nel corso dei primi tre anni.

Lo stesso piano, inoltre, prevede nel periodo investimenti per oltre 2,4 miliardi di euro che saranno destinati soprattutto allo sviluppo di progetti già avviati e alla crescita complessiva del gruppo. A tal fine il piano prevede la dismissione di asset non strategici e la realizzazione di partnership specifiche capaci di realizzare sinergie significative.