Valore azioni Apple 2011

Credit Suisse ha avviato la copertura sul titolo Apple con un rating “outperform” e un target price a 500 dollari, ossia un valore superiore del 50% rispetto alla valutazione del titolo durante la scorsa settimana.

A spiegare da dove deriva l’ottimismo della banca svizzera sulla quotazione dell’azienda di Cupertino è Kulbinder Garcha, analista di Credit Suisse, secondo cui l’attuale valutazione della quotazione Apple non incorpora completamente le potenzialità del titolo, nonostante i valori record attorno ai quali si muove in questo periodo.

Rating e target price Nestlé abbassato da Rbs

Nonostante l’azione Nestlé rientra tra quelle che, in base alle previsioni, saranno le migliori quotazioni del 2011, stamane Royal Bank of Scotland ha comunicato di aver deciso di tagliare la sua raccomandazione sul titolo portandola da “buy” a “hold” ed il target price da 59 a 55 franchi svizzeri.

La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di essere più prudente verso la quotazione del colosso svizzero per via delle prospettive future. Secondo Royal Bank of Scotland, infatti, nel corso del 2011 sugli utili di Nesté dovrebbe pesare soprattutto l’aumento dei costi per le materie prime e la solidità del franco.

Aumento di capitale Cape Live

Il Consiglio di amministrazione di Cape Live ha incaricato il presidente Alberto Azario di convocare l’assemblea in sede ordinaria per la nomina di un nuovo Cda e in sede straordinaria per esaminare la proposta di un aumento di capitale.

La notizia è stata diffusa dalla stessa società mediante una nota, in cui viene specificato che la convocazione dell’assemblea ordinaria è stata decisa a seguito delle dimissioni del consigliere Giancarlo Galeone, causate da divergenze inerenti alla gestione della società.

Dettagli Ipo General Motors

Dopo aver annunciato la quotazione in Borsa presso il New York Stock Exchange e il Toronto Stock Exchange, General Motors ha reso noti i dettagli relativi alla sua Ipo, attraverso la quale punta a raccogliere ben 13 miliardi di dollari mediante la vendita di 365 milioni di azioni ordinarie, ad un prezzo compreso tra 26 e 29 dollari, e 60 milioni di azioni privilegiate, al prezzo di 50 dollari l’una.

Il governo statunitense ha fatto sapere di avere intenzione di vendere almeno 263,5 milioni di azioni, riducendo così la sua partecipazione dal 61% al 40%. Stessa cosa vale anche per fondo pensione del sindacato United Auto Workers, che venderà 71 milioni di azioni, e i governi del Canada e dell’Ontario, che invece cederanno verso corrispettivo 30,5 milioni di azioni.

Titolo Apple, gli analisti consigliano di acquistare

Dopo la diffusione dei conti relativi al terzo trimestre 2010 il titolo Apple ha registrato forti perdite (nel dopo Borsa ha addirittura ceduto il 6,13%), circostanza riconducibile soprattutto alle vendite dell’iPad, inferiori a quelle che erano le previsioni, e all’outlook relativo ai prossimi mesi.

Nonostante questo, tuttavia, gli analisti continuano ad essere ottimisti sull’andamento del titolo della casa di Cupertino. Tra questi figura UBS, che ha sottolineato come, nonostante le deludenti vendite dell’iPad, i risultati relativi al terzo trimestre siano comunque positivi.

Bilancio Sogefi gennaio settembre 2010

Nel corso dei primi nove mesi del 2010 Sogefi ha realizzato un risultato netto pari a 13,5 milioni di euro, un dato senza dubbio positivo soprattutto alla luce della perdita da 8,6 milioni di euro registrata nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi hanno raggiunto quota 687 milioni di euro, ossia in crescita del 19,7% rispetto ai primi nove mesi del 2009.

Nel periodo in esame l’andamento favorevole ha interessato tutti i segmenti di mercato in cui opera l’azienda, così come pure tutte le aree geografiche in cui svolge la sua attività, ossia Europa (+11,3%), Nord America (+12,6%), Sud America (+48,1%), Cina (+106%) e India (+62,8%).

Investimento minimo azioni Enel Green Power

Da oggi e fino al 29 ottobre presso gli sportelli bancari sarà possibile sottoscrive azioni Enel Green Power. L’offerta prevede la possibilità di sottoscrivere un lotto minimo di 2.000 azioni ad un prezzo compreso tra 1,8 e 2,1 euro per azione.

Chi intende puntare sulle azioni del colosso delle energie rinnovabili di proprietà di Enel, dunque, dovrà fare un investimento minimo di 3.600 euro, una cifra che indubbiamente non è alla portata di tutti, ma si sa, l’Ipo di Enel Green Power è considerata la più importante dell’anno a Piazza Affari e le previsioni sono più che ottimiste.

Burgo possibile ritorno a Piazza Affari

La crisi economica ha colpito in maniera piuttosto dura anche il cartaio torinese Burgo e le imprese controllate dalla famiglia Marchi, tuttavia a distanza di due anni la società inizia a cogliere i primi frutti della radicale ristrutturazione avviata già prima dell’inizio della grave crisi economica.

I primi barlumi di luce hanno portato i soci a prendere in considerazione la possibilità di riportare Burgo a Piazza Affari, tuttavia fino ad ora non si è mai parlato di una data certa, si tratta piuttosto di un’idea che i soci prendono in considerazioni già da diversi mesi.

Obiettivo e previsioni Azimut, fiduciosi gli analisti

Circa una settimana fa Marco Malcontenti, deputy ceo e cfo di Azimut, ha dichiarato che l’obiettivo della società è quello di riuscire a raddoppiare le masse gestite entro i prossimi cinque anni, dichiarazioni che non hanno affatto suscitato scetticismo tra gli analisti che, al contrario, hanno dimostrato di essere fiduciosi nelle possibilità di Azimut.

Poche ore dopo le dichiarazioni di Malcontenti, infatti, Equita sim ha pubblicato un report che colloca Azimut nella lista delle quotazioni “preferite”, con una raccomandazione “buy” e un target price a 10,2 euro.

Ottimismo su Yoox, in Borsa continuerà a salire

Tra i titoli più brillanti del listino milanese c’è senza dubbio Yoox. Dall’inizio dell’anno, infatti, il titolo della società che si occupa della vendita di abbigliamento online ha registrato una rivalutazione del 40% circa, ma secondo gli esperti si tratta solo dell’inizio.

L’opinione è concorde tra gli analisti. Pochissimi giorni fa, infatti, Goldman Sachs ha alzato il target price da 9,3 a 11,50 euro, confermando la raccomandazione “buy”, mentre circa due settimane fa Bank af America ha avviato la copertura con una raccomandazione “buy” e un target price a 8,5 euro.

Rating Motorola declassato da Citigroup

Citigroup ha tagliato il rating su Motorola portandolo da “buy” a “hold” ma allo stesso tempo ha lasciato invariato il target sul prezzo a 10 dollari.

La banca d’affari ha motivato la sua decisione spiegando che l’attuale posizione dell’azienda all’interno del mercato degli smartphone e della telefonia mobile in generale non è tale da consentirgli di sfruttare al meglio l’attuale situazione di difficoltà in cui versa Nokia, tutto questo senza contare che da luglio ad oggi il titolo si è apprezzato del 32%, sovraperformando l’intero mercato.

Ipo Prada nel 2011

Non è la prima volta che si parla di un possibile sbarco in Borsa di Prada, basti pensare che negli ultimi dieci anni l’azienda di moda ha tentato di avviare una quotazione in Borsa per ben quattro volte. Che questa sia la volta buona?

Non è escluso, anche se c’è il rischio che le aspettative degli investitori vengano disattese. Secondo le ultime indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, infatti, Prada starebbe valutando la possibilità di quotarsi alla Borsa di Hong Kong anziché a quella di Milano, per via della presenza nei mercati asiatici di un maggior numero di investitori individuali.

Luxottica partnership con Coach

Luxottica ha fatto sapere di aver concluso oggi un accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione di occhiali da sole e da vista con il gruppo americano Coach.

L’accordo, che riguarda le montature vendute a marchio Coach, Coach Poppy e Reed Krakoff, ha durata pluriennale, partirà dal 2012 e, almeno secondo le stime, riuscirà a realizzare un fatturato di circa 100 milioni di dollari all’anno solo al di fuori dei negozi a marchio Coach.

Italcementi beneficia mancato rinnovo divieto export

Dopo essere stato declassato insieme a tutto il comparto delle costruzioni per Italcementi arriva finalmente una buona notizia: l’Egitto, paese in cui l’azienda italiana occupa una posizione di leadership, ha deciso di non estendere il divieto sulle esportazioni di cemento, una scelta che secondo gli analisti potrebbe portare ad una stabilizzazione dei prezzi.

Il divieto di esportazione, in particolare, era stato introdotto nel 2009 dopo che i prezzi avevano registrato un importante incremento a seguito di un notevole incremento della domanda.