Andamento collocamento obbligazioni Eni 2011

Sandro Bernini, direttore finanziario di Eni, ha affermato che la domanda di obbligazioni in poco più di una settimana ha raggiunto importanti livelli, tanto da portare ad ipotizzare che la soglia di un miliardo di euro possa già essere raggiunta lunedì prossimo, nonostante il termine ultimo per aderire all’offerta è stato fissato al quattro ottobre prossimo.

Nel caso in cui le previsioni dovessero avverarsi e nel giro di pochi giorni verrà raggiunta la soglia di un miliardo di euro, il management deciderà se incrementare ulteriormente l’offerta fino a portarla ad un ammontare complessivo di due miliardi di euro.

Eni firma accordo per ingresso Wintershall ed Edf in South Stream

Eni ha fatto sapere che ieri a Sochi, in presenza del Primo Ministro russo Vladimir Putin, l’Amministratore Delegato Paolo Scaroni ha firmato un accordo che stabilisce l’ingresso di Wintershall ed EdF nel progetto South Stream.

Entrambe le società entrano con una quota del 15%, mentre Gazprom partecipa al progetto con il 50% ed Eni con il 20%. Alla firma dell’accordo erano presenti ovviamente il Presidente di Gazprom, Alexey Miller, il consigliere di amministrazione di BASF, Harald Schwager e il Presidente e Amministratore Delegato di EdF, Henri Proglio.

Dettagli obbligazioni Eni 2011

“Eni TF 2011/2017” ed “Eni TV 2011/2017”. Sono questi, rispettivamente a tasso fisso ed a tasso variabile, i due nuovi prestiti lanciati dal colosso energetico Eni S.p.A. per il pubblico indistinto in Italia. Trattasi quindi di un’offerta di Obbligazioni destinata agli investitori retail che si è aperta mercoledì scorso, 14 settembre del 2011, e che si chiuderà il 4 ottobre del 2011 salvo eventuale chiusura anticipata.

Per quel che riguarda le Obbligazioni Eni a tasso variabile, il tasso finale sarà determinato a conclusione dell’Offerta, ma sarà comunque pari all’euribor con scadenza a sei mesi più uno spread compreso tra 180 e 280 punti base. Sia il prestito “Eni TF 2011/2017”, sia il prestito “Eni TV 2011/2017”, sarà collocato sul MOT, il Mercato Obbligazionario Telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Eni lancia bond a sei anni per 1 miliardo di euro

Eni ha comunicato l’approvazione da parte della Consob del prospetto informativo riguardante l’offerta pubblica di sottoscrizione e l’ammissione a quotazione delle obbligazioni riservate ai risparmiatori italiani per un valore complessivo pari ad un miliardo di euro, ma che potrà essere ulteriormente incrementato fino a due miliardi di euro in caso di eccesso della domanda.

L’offerta partirà il 14 settembre e terminerà il 4 ottobre 2011, in particolare ai risparmiatori sarà offerta la possibilità di sottoscrivere obbligazioni Eni a tasso fisso (Eni TF 2011/2017) e/o obbligazioni Eni a tasso variabile (Eni TV 2011/2017) di durata pari a 6 anni. In entrambi i casi il capitale verrà restituito interamente alla scadenza dei prestiti.

Titolo Eni promosso da Unicredit

Gli analisti di Unicredit hanno comunicato di aver alzato la raccomandazione sul titolo Eni portandola da “hold” a “buy”, confermando al contempo target price a 18 euro.

La decisione presa dagli esperti della banca italiana si basa sulla performance negativa registrata dal titolo nel corso delle ultime settimane, in particolare la quotazione Eni ha perso nel corso degli ultimi mesi il 14% sottoperformando il settore, per cui Unicredit ritiene che eventuali fattori penalizzanti siano già scontati nell’attuale valutazione del titolo.

Titolo Eni in rialzo per possibile caduta regime Gheddafi

A Piazza Affari il titolo Eni registra un rialzo di oltre otto punti percentuali a 13,56 euro, una performance positiva ricondotta alle notizie pubblicate nel corso delle ultime ore e che parlano di un’imminente caduta del regime Gheddafi.

Ad annunciare in un certo senso che la caduta del regime è ormai arrivata sono stati il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il quale ha affermato che il regime del Colonnello è ormai arrivato ad un punto di non ritorno, e il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, che ha invece sottolineato la chiarezza dell’evento.

Titolo Eni in perdita per calo prezzo del petrolio

A Piazza Affari il titolo Eni cede oltre due punti percentuali a quota a 12,5 euro, una performance negativa dovuta oltre che alla perdita di fiducia degli investitori per via della possibile recessione economica anche e soprattutto al crollo del prezzo del petrolio. Il Wti, in particolare, ieri ha perso il 5,7% mentre oggi segna una flessione del 2,7%.

Non sono servite a risollevare l’andamento della quotazione nemmeno le buone notizie arrivate dalla Libia, dove ribelli libici entro le prossime tre settimane potrebbero riprendere la produzione di petrolio in due giacimenti.

Analisti tagliano target price ENI

Il bilancio trimestrale ENI Spa, la controllata dello Stato leader mondiale nel settore petrolchimico, è purtroppo risultato al di sotto di ogni più pessimistica previsione, facendo registrare importanti ribassi in quasi ogni settore e spingendo i più importanti analisti mondiali ha rivedere al ribasso il proprio target price sul titolo in questione

Trimestrale Eni aprile giugno 2011

Eni ha presentato i risultati di bilancio del secondo trimestre dell’esercizio in corso. L’utile netto adjusted del gruppo del cane a sei zampe nel secondo trimestre è calato del 14% a 1,44 miliardi di euro, mentre le previsioni degli analisti erano di 1,65 miliardi.

Il primo semestre si è chiuso con un utile netto in calo del 6% a 3,8 miliardi di euro mentre l’utile netto adjusted è aumentato del 4% a 3,63 miliardi di euro.

Titolo Eni tagliato da BofA

Bank of America Merrill Lynch ha tagliato il target price di Eni, portandolo da 25 euro a 21 euro per azione, a causa delle incertezze attuali relative alla situazione del debito sovrano italiano.

Potrebbe infatti essere limitato l’upside del titolo oltre che dei risultati attesi per le attività Gas&Power, risultati inferiori alle previsioni. BofA ha comunque confermato il rating buy sul titolo Eni, che però venerdì a Piazza Affari ha ceduto lo 0,83% a quota 15,45 euro per azione.

Titolo Eni bocciato da Standard & Poor’s

Standard & Poor’s ha comunicato di aver tagliato il rating sul titolo Eni portandolo da “buy” a “sell” e il target price da 20 a 15,5 euro.

L’agenzia di rating ha spiegato di aver deciso di declassare il titolo del colosso energetico italiano alla luce delle difficili condizioni di mercato, a cominciare dalla situazione economica e finanziaria della stessa Italia e che solo pochi giorni fa ha contribuito ad un calo delle borse europee e dell’andamento del cambio euro dollaro per via rischio contagio derivante dal suo elevato debito.

Eni e Saipem indagate per presunte tangenti

Eni e Saipem sono state iscritte dalla procura di Milano nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria per corruzione internazionale in merito ad alcune presunte tangenti che sarebbero stata pagate ai manager dell’Eni per appalti in Iraq e Kuwait.

Le due società, che sono finite sotto inchiesta in forza della normativa che prevede la responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai dirigenti nell’interesse dell’azienda, subito dopo la diffusione della notizia hanno diramato un comunicato tramite il quale si sono dichiarate parti lese e hanno informato di aver già disposto provvedimenti disciplinari e cautelari nei confronti dei dipendenti coinvolti.

Snam Rete Gas promossa da Hsbc

Hsbc ha promosso il titolo di Snam Rete Gas portando il rating da neutral a overweight e alzando il target price da 4 a 4,6 euro, in seguito ad una buona performance operativa e finanziaria ed in base a prospettive di crescita a lungo termine.

Snam Rete Gas ieri a Piazza Affari ha chiuso in rialzo del 2,91% a quota 4,038 euro per azione.

Eni cede partecipazione in TAG

Il famoso e discusso gasdotto utile a trasportare il gas dalla Russia all’Italia controllato dalla società TAG di Eni è stato ceduto alla Cassa Depositi e Prestiti austriaca.

L’operazione è corrisposta con un valore di 675 milioni di euro ed in questo modo Eni cede l’89% delle azioni prima detenute nella società Trans Austria Gasleitung GmbH che possiede le licenze per il passaggio e l’istallazione del gasdotto nella tratta Russia-Italia.