Eni investimenti in Egitto per 3 miliardi

Eni ha fatto sapere che ieri il Chief Operating Officer, Claudio Descalzi, al Cairo ha incontrato il Ministro del Petrolio Egiziano, Abdallah Ghorab.

Durante questo incontro è stato confermato l’impegno di Eni a rilanciare la sua attività di esplorazione e di sviluppo in Egitto. In occasione di questo annuncio è stata sottolineata l’importanza che ha questo impegno per Eni e per Egpc (Egyptian General Petroleum Corporation), la società petrolifera di stato egiziana.

Eni accordi per Tag e Porto Torres

Eni ha raggiunto l’accordo con la Cassa Depositi e Prestiti per la cessione della quota di Eni nel gasdotto Tag. Come dichiarato da Paolo Scaroni, ad di Eni, il prezzo rispetta le previsioni del gruppo di circa 600-700 milioni di euro.

Scaroni ha detto che la chiusura definitiva dell’affare dovrebbe realizzarsi nel giro di qualche settimana.

Cessione Snam Rete Gas non esclusa da Eni

L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel corso della presentazione del piano strategico 2011-2014 non ha escluso una possibile cessione di Snam Rete Gas, pur precisando che si tratta di un’ipotesi che il gruppo non ha intenzione di prendere in considerazione a breve.

La cessione di Snam Rete Gas, inoltre, ha precisato Scaroni, potrebbe avvenire solo se si realizzassero due condizioni, ovvero l’offerta da parte di un compratore gradito al Governo, possessore della golden share, e un prezzo superiore alle quotazioni di mercato.

Dividendo Eni 2010, pagamento 2011

Il Consiglio di amministrazione di Eni ha comunicato di aver deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 1 euro per azione, di cui 0,50 euro sono già stati distribuiti lo scorso settembre. Il pagamento avverrà il prossimo 26 maggio con stacco della cedola il 23 dello stesso mese.

L’assemblea degli azionisti, chiamata ad approvare il bilancio, la distribuzione degli utili e a nominare gli organi sociali, è stata convocata per il 29 aprile in prima convocazione e, eventualmente, per il 5 maggio in seconda convocazione.

Bilancio Eni gennaio dicembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Eni ha approvato ieri i risultati consolidati relativi al quarto trimestre dell’anno e il preconsuntivo relativo al 2010.

L’azienda italiana attiva nel settore energetico, in particolare, ha archiviato l’ultimo trimestre dell’anno con un utile operativo adjusted pari a 4,74 miliardi di euro, ossia in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo adjusted dell’intero 2010, invece, è stato pari a 17,3 miliardi, ossia in crescita del 31,9% rispetto al 2009.

Chiusura trattative Eni Petrobras per cessione Galp

Le indiscrezioni di stampa circolate nei giorni scorsi e che avevano causato un calo del titolo Eni a Piazza Affari si sono rivelate fondate. Petrobras, infatti, ha confermato di aver chiuso le trattative con Eni volte all’acquisto della quota del 33% in Galp Energia.

Il fallimento della cessione della quota detenuta in Galp, tuttavia, sembra non preoccupare affatto il colosso energetico italiano. A dimostrarlo è stato l’amministratore delegato Paolo Scaroni, il quale ha confermato che l’azienda non ha alcuna fretta di cedere la partecipazione detenuta in Galp, soprattutto alla luce del fatto che fino ad ora si è rivelata un ottimo investimento per Eni.

Titolo Eni promosso da JP Morgan

Nonostante nei giorni scorsi il titolo Eni sia risultato in calo per il rischio di fallimento della cessione di Galp, JP Morgan ha alzato il rating sul titolo petrolifero, portandolo da Neutral ad Overweight.

Il target price di Eni è stato alzato invece da 17 euro per azione a 21 euro. JP Morgan sostiene che il titolo della compagnia italiana presto potrà beneficiare della nuova struttura del gruppo, meno complessa dell’attuale.

Eni in calo per rischio fallimento cessione Galp

Nonostante il rialzo del prezzo del petrolio a Piazza Affari il titolo Eni cede lo 0,66% a 17,94 euro, un ribasso che probabilmente caratterizzerà l’intera seduta a causa delle indiscrezioni di stampa pubblicate stamani e che parlano della rinuncia di Petrobras alle trattative per l’acquisto di Galp a causa delle difficoltà incontrate nel tentativo di riuscire ad arrivare ad un accordo sul prezzo.

Secondo i rumors circolati nei mesi scorsi Petrobras avrebbe offerto 3,5 miliardi a fronte di una richiesta di Eni di 4,5 miliardi e a fronte di valore di mercato di circa 4 miliardi.

Petrobas acquisizione quota Eni in Galp

Petrobras, gruppo brasiliano attivo nel settore petrolifero, ha confermato le indiscrezioni di stampa circolate nei giorni scorsi spiegando di avere allo studio l’acquisto della quota del 33,34% detenuta da Eni nella portoghese Galp Energia.

La notizia era più che attesa dal momento che l’accordo sul congelamento della quota detenuta da Eni in Galp è scaduto lo scorso anno. Secondo alcune indiscrezioni di stampa riportante da un quotidiano portoghese, l’offerta che Petrobras ha in mente di formulare per acquisire la quota in Galp è pari a 3,5 miliardi, in altre parole si tratta di una valutazione ferma ai valori del luglio scorso.

Dividendo Eni 2010, possibile taglio causa debito

Gli analisti di Jefferies, che hanno avviato oggi la copertura sul titolo Eni fissando un rating “hold” e un target price a 18 euro, hanno sottolineato la solidità del colosso energetico evidenziando come nonostante le sue dimensioni siano decisamente più ridotte rispetto a quelle dei suoi principali concorrenti, il volume delle attività di Eni è comunque paragonabile a quello delle compagnie più grandi, soprattutto alla luce di importanti progetti in corso, come quelli in Kazakhstan e in Venezuela che andranno a determinare un aumento della produzione.

Attacco alla pipeline ENI

Un oleodotto gestito da Eni SpA ( E : 42,42, 0,00, 0,00% ), unità di Agip nel Delta del Niger è stato fatto saltare Martedì e a riferirlo è un membro della comunità in cui è avvenuto l’attacco.

Williams Welemu ha fatto sapere che la pipeline è stata fatta saltare in aria alle ore 21:45, ora locale Martedì 7 Dicembre. Un portavoce di Eni ha riferito che l’azienda ha in precedenza rifiutato di commentare la minaccia di un attacco alla conduttura.

Emissione bond Eni da 1 miliardo

Eni ha comunicato di aver dato mandato a Banco Santander, Deutsche Bank, Mediobanca, Mitsubishi Ufj Securities International, Societe Generale e Ubs di organizzare un’emissione obbligazionaria con scadenza a sette anni, ossia a gennaio 2018, a tasso fisso.

L’operazione, come ha spiegato la stessa azienda energetica, è finalizzata a migliorare l’equilibrio tra l’indebitamento a breve e a medio-lungo termine. Nel dettaglio si tratta di un prestito obbligazionario che ha come destinatari gli investitori istituzionali, collocato in base a quelle che sono le condizioni di mercato e in un secondo momento quotato alla Borsa di Lussemburgo.

Trimestrale Eni luglio settembre 2010

Eni ha annunciato i risultati del terzo trimestre 2010, chiuso con un utile netto in aumento del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso a quota 1,72 miliardi di euro, con l’utile netto adjusted che è aumentato del 47,5% a quota 1,70 miliardi.

Considerando i primi nove mesi dell’anno, l’utile netto è stato di 5,77 miliardi di euro, in crescita del 45,1%.

Titolo Eni in calo dopo bocciatura Barclays

Alla vigilia della presentazione dei dati trimestrali, il titolo Eni a Piazza Affari continua a perdere quota soprattutto per via del downgrade deciso da Barclays, che stamane ha tagliato il rating su Eni, portandolo da “overweight” ad “underweight”, e il target sul prezzo da 25,50 a 18,50 euro.

A spingere la banca d’affari a bocciare il titolo del colosso energetico è soprattutto la convinzione che la divisione Gas & Power inciderà negativamente sia sui risultati trimestrali che sul titolo dell’impresa energetica italiana. Barclays, inoltre, ha spiegato che la profittabilità del business del gas nell’ultimo periodo è diventata meno prevedibile rispetto alle previsioni dello stesso management di Eni.