Rischi ETC e ETF sintetici

Gli ETF sono dei fondi comuni che si limitano a replicare gli indici del mercato azionario e obbligazionario, anche detti “fondi passivi” in quanto si limitano a seguire l’andamento dei mercati di riferimento senza alcun intervento e consentono agli investitori di vendere in qualunque momento, proprio come se si trattasse di semplici titoli azionari.

Nel corso dell’ultimo periodo, tuttavia, gli ETF vengono spesso confusi con altri strumenti finanziari che però si differenziano dai primi per alcuni rischi nascosti. A parlarne è stato Armando Carcaterra di Aniam Sgr, che ha cercato di mettere in guardia gli investitori e di spiegare in poche parole i rischi che nascondono questi nuovi strumenti chiamati ETC, ETN oppure ETF sintetici.

Settori su cui investire durante l’inflazione

Chi sceglie di investire durante l’inflazione deve innanzitutto individuare i comparti che secondo le previsioni riusciranno a mettere a segno una buona performance in un contesto di moderato rialzo del costo della vita. Tra questi, in particolare, secondo le stime figurano il comparto dei materiali di base, il settore energetico, quello del lusso, gli alimentari e i beni di consumo.

Il settore dei materiali di base appare tra i favoriti in quanto potrebbe trarre beneficio dalla ripresa dei prezzi per via di diversi fattori, tra cui figurano la ripresa delle attività produttive e la debolezza del dollaro.

Investimenti a tasso variabile 2011

In base alle previsioni giovedì prossimo, al termine della riunione del Consiglio direttivo della Bce, il presidente Jean-Claude Trichet annuncerà un rialzo dei tassi di interesse di un quarto di punto percentuale all’1,25%. Nel corso del 2011, inoltre, sono attesi ulteriori rialzi dello 0,25% che porteranno in maniera graduale il tasso di interesse di riferimento al 2% entro la fine dell’anno.

In questo contesto, dunque, gli investitori si chiedono quali siano le regole da seguire per investire durante l’inflazione. In teoria, alla luce di un più che probabile rialzo dei tassi di interesse, la decisione più appropriata sarebbe quella di aumentare la propria quota di investimenti a cedola variabile.

Salone della Gestione del Risparmio 2011

Crolla in vent’anni il risparmio degli italiani, crescono investimenti immobiliari e liquidità. Questa è la sintesi estrema dell’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio – dedicata ai risparmi delle famiglie italiane nel periodo dal 1990 al 2010 – che fa da scenario al grande evento nazionale del risparmio in programma a Milano dal 6 all’8 aprile (nell’Edificio Grafton, nuova sede della Bocconi).

Il calo nazionale ha visto ridursi di venti miliardi di euro la quota dei guadagni messi via sempre più faticosamente. Se nel 1990 su cento euro di reddito, i nostri connazionali ne risparmiavano ventitré, oggi questo dato è sceso a meno di dieci euro evidenziando una propensione al risparmio fortemente calante.

Investire nel 2011 in tempo di inflazione

In Italia a febbraio è stata registrata una crescita del prezzi al consumo del 2,4% mentre le previsioni sull’intero anno parlano di un aumento del costo della vita nella zona euro del 2,6%. Come se non bastasse le previsioni sui tassi di interesse 2011 vedono un più che probabile rialzo già a partire dal prossimo aprile.

In uno scenario del genere, dunque, gli esperti sono concordi nel ritenere che gli investitori debbano puntare su quotazione facenti parte di settori come le materie prime, le utilities, i software, l’energia, il tabacco e la grande distribuzione alimentare.

Previsioni rendimento obbligazioni 2011

Negli ultimi anni i tassi di interesse ai minimi storici hanno costretto gli investitori che hanno puntato sulle obbligazioni ad accontentarsi di rendimenti minimi. Ma la situazione è destinata a cambiare entro breve.

Le previsioni, infatti, parlano di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea a metà 2011. A confermarlo è anche l’andamento del cambio euro dollaro che evidenza una prevalenza della moneta unica non certo perchè si attende un Pil superiore a quello degli Stati Uniti, ma piuttosto perchè la Federal Reserve ha manifestato l’intenzione di non attuare un rialzo dei tassi di interesse nel breve termine, adottando quindi una politica monetaria contraria a quella della Bce.

Investimenti nelle materie prime 2011

Sono numerosi gli esperti convinti del fatto che gli investitori dovrebbero riservare una parte del proprio portafoglio di investimenti alle materie prime. Investire nelle commodities, infatti, rappresenta un’ottima strategie di difesa in forza del fatto che i prezzi delle materie prime sono destinati a salire per via delle limitate possibilità di accrescere l’offerta in vista di un aumento costante della domanda.

Investire nell’arte contemporanea

Investire in opere d’arte non significa solo spendere milioni di euro per quadri famosi, in quanto in questo caso l’investimento iniziale è molto elevato e quindi accessibile solo a una ristrettissima categoria di investitori. La maggior parte delle persone che scelgono questa tipologia di investimento, infatti, puntano ad opere di artisti emergenti che sono soliti attirare l’attenzione dei collezionisti o delle riviste specializzate.

In questo caso, infatti, l’investimento iniziale è più accessibile e il valore che l’opera acquista nel tempo potrebbe rivelarsi piuttosto proficuo.

Investire in opere d’arte

Quando si parla di beni rifugio si pensa sempre all’oro e agli altri metalli preziosi, trascurando invece le opere d’arte, una tipologia di investimento che negli ultimi anni ha mostrato i migliori risultati in termini di rischio e rendimento. Le opere d’arte, infatti, hanno saputo resistere meglio all’impatto della crisi economica rispetto agli altri principali settori di investimento, incluso quello dell’oro e degli immobili.

Nonostante questo in Italia continuano ad essere davvero poche le persone che scelgono di investire così i loro soldi. Il problema principale sta negli elevati costi delle transazioni e nei vincoli di accessibilità di natura istituzionale e finanziaria, che finiscono per sfumare il potenziale interesse degli investitori.

Migliori Borse e migliori quotazioni del 2011

Il 2011 per le borse europee sarà senza dubbio un anno positivo. La ventata di ottimismo arriva da un sondaggio realizzato da CorrierEconomia e a cui hanno partecipato ben 26 tra le più importanti case di investimento.

Nessuno tra i 26 interpellati, infatti, ha espresso un verdetto ribassista per almeno una delle piazze europee, per tutte è stato previsto un rialzo nel corso del 2011. Stando alle previsioni, la miglior Borsa europea nel corso dell’anno sarà quella di Parigi, seguita da Francoforte, Londra e Milano.

Finanza comportamentale

Nel momento in cui un risparmiatore decide di investire i propri risparmi non deve solo scegliere quale strumenti utilizzare tra la miriade di opportunità offerte dal mercato ma deve anche seguire alcune importanti regole, la maggior parte delle quali di natura psicologica, essenziali tanto quanto quelle consigliate dai più grandi esperti di tutto il mondo.

Anzitutto bisogna allargare lo sguardo in merito ai titoli su cui puntare, evitando di investire solo ed esclusivamente in aziende geograficamente vicine perché considerate più sicure dalla nostra mente. E’ essenziale considerare tutte le opportunità offerte dal mercato e non precludersi nessuna possibilità di scelta.

Settori azionari su cui investire nel 2011

Investire in azioni risulta molto spesso più conveniente rispetto ad altri tipi di investimento in quanto si tratta di una soluzione che permette di ottenere, oltre ai guadagni derivanti dalle variazioni del prezzo di mercato anche quelli relativi alla distribuzione dei dividendi, ossia a parte degli utili generati dall’azienda e distribuiti agli azionisti.

Composizione portafoglio obbligazionario 2011

Chi intende investire obbligazioni nel 2011 deve necessariamente muoversi con una certa cautela, non solo perché le turbolenze dei mercati che hanno caratterizzato il 2010 continueranno anche nel corso del nuovo anno ma anche e soprattutto perché anche nel 2011 i timori relativi alla crisi del debito sovrano continueranno a farsi sentire.

Il consiglio degli esperti, dunque, è ancora una volta quello di diversificare il proprio portafoglio obbligazionario, in quanto operando un’attenta diversificazione tra emissioni governative e corporate bond è possibile riuscire ad ottenere un rendimento del 3% ad un livello di rischio piuttosto basso.

Obbligazioni in yuan sempre più richieste

Da quando il governo cinese ha liberalizzato il trading dello yuan tra le banche con sede a Hong Kong si è verificato un incredibile incremento delle emissioni di obbligazioni in yuan, chiamate in gergo “dim sum bond”.

Secondo le stime nel corso del 2011 questo tipo di emissioni dovrebbero registrare un incremento a 12 miliardi dai 6,1 miliardi del 2010, uno sviluppo repentino che gli esperti hanno definito il più importante degli ultimi anni sul mercato globale del reddito fisso e delle valute.