Piano Industriale MPS 2012-2015

Riequilibrare a livello strutturale la liquidità, rafforzare il capitale in quantità e qualità, e conseguire livelli di redditività sostenibili. Sono questi, in estrema sintesi, i tre punti chiave del Piano Industriale 2012-2015 del Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena, che è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione della società quotata in Borsa a Piazza Affari.

A livello operativo, in accordo con un comunicato emesso in data odierna da MPS, il Gruppo bancario mira a passare da un modello di produttività da volumi ad un modello da servizi a fronte di un forte potenziamento del private banking e del front office. Inoltre, tra gli obiettivi ci sono anche una nuova banca online ed una razionalizzazione dell’assetto a livello di Gruppo attraverso la chiusura di 400 filiali bancarie e l’incorporazione delle società controllate.

Mps potrebbe emettere oltre 3 miliardi di Tremonti bond

Oggi pomeriggio si riunirà il consiglio di amministrazione di Banca Mps. Fabrizio Viola, amministratore delegato del gruppo senese, presenterà agli azionisti il piano industriale e indicherà la rotta da seguire per far fronte alle richieste di rafforzamento di capitale avanzate dall’Eba. Domani il piano sarà presentato da Viola e Profumo ai mercati. Il ricorso ai Tremonti bond appare ormai scontato. La nuova emissione potrebbe superare i 3 miliardi di euro, in quanto si dovrebbe procedere con la ristrutturazione del prestito di 1,9 miliardi del 2009 e aggiungere una nuova richiesta di 1,2 miliardi.

Ipotesi Tremonti-bond per Banca Mps

Lunedì prossimo ci sarà il consiglio di amministrazione di Banca Mps, guidata dal presidente Alessandro Profumo e dall’amministratore delegato Fabrizio Viola. Il piano industriale che sarà presentato al cda, e il giorno dopo al pubblico, sarà improntato sul rigore e sul taglio dei costi. Il gruppo vuole tornare a rivedere livelli di redditività adeguati, dopo che nel primo trimestre dell’anno ha conseguito un utile netto di 54,5 milioni di euro. Per raggiungere l’obiettivo l’ad Viola potrebbe mettere in atto un piano che difficilmente potrà piacere ai sindacati.

Banche italiane ripartono con un deficit di 75 miliardi

soldi

Gli esperti hanno stimato che la crisi finanziaria è costata alle banche italiane circa 75 miliardi di euro, una crisi dalla quale bisogna cercare di uscire definitivamente proprio nell’anno in corso.

In particolare, se si considera la seconda matà del 2008 come inizio della crisi economica, emerge una perdita complessiva pari a 27 miliardi di euro, durante l’estate del 2008 il valore delle banche italiane raggiungeva 148 miliardi di euro, ora invece il loro valore raggiunge i 121 miliardi.

Monte dei Paschi sottoscrive i Tremonti bond

monte dei paschi di siena tremonti bond

Piazza Affari non sta premiando MPS dopo la decisione di Giulio Tremonti di approvare l’operazione di 1,9 miliardi di euro definiti come Tremonti Bond indispensabili per sottoscrivere gli strumenti finanziari da convertire in azioni ordinarie.

Il titolo della banca Monte dei Paschi di Siena infatti è indebolita e al momento sta perdendendo l’1,5% circa.

Mercegaglia parla del rifiuto dei Tremonti bond

Emma Marcegaglia

Nel corso di una conferenza stampa il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia su richiesta dei giornalisti ha espresso il suo parere sulla vicenda relativa ai Tremonti bond che alcune banche hanno deciso di non richiedere, scatenando così una critica nei loro confronti da parte del ministro dell’economia Giulio Tremonti che le ha accusate di non fare il loro mestiere e di stare preparando un’altra crisi.

Sulla questione Mercegaglia ha assunto toni più pacifici rispetto a quelli utilizzati da Tremonti ma tutto sommato il senso del discorso non cambia.

Tremonti critica Intesa Sanpaolo e Unicredit

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Senza troppi giri di parole il ministro dell’economia Giulio Tremonti ha duramente criticato la decisione di Intesa Sanpaolo e Unicredit di non far ricorso ai cosidettiTremonti bond“, ovvero agli strumenti finanziari messi a disposizione del governo per consentire alle banche di rafforzare il prorio patrimonio.

Come ha spiegato il ministro nel corso di una conferenza stampa la sua critica non è una questione personale, non si tratta di uno sgarbo a lui o al governo ma di un serio danno che le banche arrecano alle imprese, le vere destinatarie del provvedimento del governo.

Intesa San Paolo sceglie bond ibridi da 1,5 miliardi

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Ieri si tenevano due importantissimi Consigli di Amministrazione, quello di Unicredit, e quello di Intesa San Paolo, ed anche in questo secondo caso la scelta è ricaduta sulla rinuncia ai Tremonti Bond, però la banca guidata da Guido Passera non si comporterà come Unicredit.

Infatti, Intesa San Paolo emetterà una sorta di strumenti ibridi da 1,5 miliardi di euro, prevedendo così di riprendere la distribuzione dei dividendi alle azioni ordinarie già nel 2010 per l’esercizio 2009.

Aumento di capitale Unicredit da 4 miliardi deciso dal Cda

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Ieri si riuniva il Consiglio di Amministrazione di Unicredit e le voci che giravano da giorni sono state confermate: c’è stato il via libera all’aumento di capitale da 4 miliardi di euro, con la conseguente rinuncia all’utilizzo dei Tremonti Bond.

E’ stato l’istituto bancario stesso a comunicare tale scelta alla fine del Cda, che come ha detto Paolo Gnudi, uno dei consiglieri, si è svolto in un clima del tutto sereno, e la scelta è stata approvata da tutti.

Tutti significa che anche le Fondazioni legate a Unicredit hanno dato il loro giudizio positivo alla ricapitalizzazione. Unicredit ha anche deciso che la controllata austriaca, Bank Austria, avrà un aumento di capitale di 2 miliardi.

Aumento di capitale Unicredit molto probabile

unicredit

Oggi in borsa l’attenzione è rivolta sopratutto al titolo di Unicredit, al centro di molte voci che parlano di un imminente annuncio di un aumento di capitale da 4 miliardi di euro. Secondo le prime indiscrezioni le Fondazioni azioniste sarebbero già pronte ad iniziare il lavoro per la ricapitalizzazione del gruppo, l’unica richiesta è quella di avere un dividendo pagato il prossimo anno in contanti. In questo momento il titolo di Piazza Cordusio in borsa lascia sul campo lo 0,78% a quota 2,53 euro per azione.

L’aumento di capitale potrebbe essere messo in pratica già all’inizio dell’anno prossimo, e già cinque banche sarebbero al lavoro per portare avanti al meglio tale progetto.

Intesa Sanpaolo e Unicredit, il 29 settembre si decide su Tremonti bond

unicredit

Sia Intesa Sanpaolo che Unicredit hanno convocato i rispettivi consigli di amministrazione per il 29 settembre al fine di decidere definitivamente se ricorrere o meno ai Tremonti bond.

Intesa Sanpaolo, ricordiamo, ha lanciato l’emissione di un prestito obbligazionario che potrebbe non rendere più necessario il ricorso agli strumenti obbligazionari messi a disposizione del governo, o in alternativa ne potrebbe ridurre l’importo ad 1 miliardo rispetto ai 4 miliardi richiesti in principio.

Intesa San Paolo rinuncia ai Tremonti Bond, bene il settore bancario

intesa

Chiusura di settimana positiva per le borse europee, che hanno concluso le contrattazioni in rialzo spinte dal buon andamento di Wall Street, dettato dai dati sulla disoccupazione Usa, meno negativi di quanto previsto dagli analisti.

A Milano il Ftse Mib ha guadagnato l’1,27% a quota 22.214 punti, mentre il Ftse All Share l’1,17% a quota 22.656. Bene anche Parigi (+1,27%), Londra (+1,14%) e Francoforte (+1,56%).

Intesa Sanpaolo potrebbe rinunciare ai Tremonti bond

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In base a quanto riportato dal Financial Times Intesa Sanpaolo starebbe pensando di ritirare la sua richiesta relativa ai cosiddetti “Tremonti bond“.

Il quotidiano, in particolare, riporta le parole dell’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera il quale ha affermato che la banca sta ancora valutando se procedere o meno con la richiesta, può darsi che scelga di procedere richiedendo bond per 4 miliardi, è possibile che decida di richiederne solo una parte o ancora è anche possibile che si decida di ritirare la richiesta e fare a meno dei bond.

Banca Popolare di Milano chiede i Tremonti bond

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Dopo Banco Popolare e Unicredit è la Banca Popolare di Milano il terzo istituto bancario che ha deciso di ricorrere ai Tremonti Bond, notizia che sembra quasi voler sottolineare che il ministro dell’economia Giulio Tremonti aveva ragione quando, per rispondere alle critiche sulla misura adottata dal governo, affermava che sarebbero state molte le banche che avrebbero deciso di approfittarne.

La richiesta dei Tremonti Bond rientra in una serie di misure approvate dal consiglio di amministrazione della banca e atte a determinare un rafforzamento del capitale bancario.