Risparmio gestito in crescita nel primo trimestre 2010

Nel primo trimestre 2010 l’industria del risparmio gestito è riuscita a raccogliere 23 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 21 miliardi registrati nell’ultimo trimestre 2009, così come pure è risultato essere in crescita anche il patrimonio in gestione, salito a circa 1.000 miliardi contro i 950 milioni degli ultimi tre mesi dello scorso anno.

Ad andare bene sono stati soprattutto i prodotti obbligazionari che hanno registrato una raccolta pari a 15,4 miliardi, contro i 9,9 miliardi dell’ultimo trimestre 2009, mentre risulta stabile l’andamento dei prodotti azionari, che tra gennaio e marzo 2010 hanno registrato un incasso complessivo di 1,8 miliardi.

Dividendo Vodafone 2010

Vodafone ha chiuso l’anno fiscale 2010 terminato lo scorso 31 marzo con ricavi in crescita dell’8,4% a 44,47 miliardi di sterline ed un Ebitda in aumento dell’1,3% a 14,7 miliardi di sterline, risultati in linea con le previsioni degli analisti che avevano previsto in media ricavi per 44,3 miliardi e un Ebitda di 14,8 miliardi. L’utile netto è cresciuto del 181% rispetto allo scorso anno attestandosi a 8,64 miliardi di sterline.

La compagnia telefonica è dunque risucita a realizzare risultati in linea con le previsioni nonostante le sofferenze relative al business in India, a bilancio sono state infatti iscritte svalutazioni per 2,3 miliardi di sterline legate alla divisione indiana e causate dagli elevati costi relativi alla concessione di licenze.

Bulgari esclude cessione ma non acquisizioni

Quello del lusso è senza dubbio uno dei settori che ha maggiormente risentito della crisi economica, i primi mesi del 2010 hanno però mostrato dei segnali che lasciano chiaramente intendere una netta ripresa, anche se gli esperti sono ben attenti a ricordare che i dati relativi al primo trimestre 2010 appaiono molto buoni soprattutto perchè vengono paragonati a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno, ossia durante la fase più dura della crisi.

Tra i marchi che hanno iniziato una progressiva ripresa cè senza dubbio Bulgari, l’amministratore delegato Francesco Trapani ha spiegato che in 26 anni di gestione dell’azienda non aveva mai assistito ad un periodo tanto difficile come il 2009, è stata la prima volta che l’azienda ha perso soldi anzichè guadagnarli.

Trimestrale General Motors gennaio marzo 2010

A vedere i risultati trimestrali diffusi da General Motors sembrerebbe proprio che la grave crisi che ha colpito il mercato dell’auto sia ormai alle spalle, il colosso automobilistico americano ha infatti realizzato il suo primo risultato positivo dal secondo trimestre 2007 realizzando un utile di 865 milioni di dollari, pari a 1,66 dollari per azione.

Un ottimo risultato, non solo perchè segna il ritorno all’utile da parte di uno dei più importanti produttori di automobili del mondo, ma anche e soprattutto perchè paragonato alla perdita di 6 miliardi di dollari registrata nello stesso periodo dello scorso anno.

Titolo Geox declassato da Deutsche Bank

Per Geox la situazione continua ad essere piuttosto difficile, il titolo a Piazza Affari continua a perdere a causa non solo dei deludenti risultati trimestrali ma anche e soprattutto per il conseguente downgrade degli analisti, ultimo in ordine di tempo quello di Deutsche Bank che ha tagliato il rating del titolo portandolo da buy a hold e il target price da 5,6 a 4,9 euro.

L’istituto tedesco ha inoltre rivisto al ribasso le stime per l’anno in corso, tagliando del 6% quelle sul fatturato (821 milioni) e del 27% quelle sull’utile netto (58 milioni).

Parmalat possibile riduzione presenza in Italia

Nonostante Parmalat sia una delle aziende più importanti d’Italia è proprio nel suo paese d’origine che il colosso di Collecchio sembra incontrare maggiori difficoltà, soprattutto a causa dell’elevata competitività proveniente dalle altre marche industriali e private che operano nel medesimo settore.

Il direttore generale Antonio Vanoli ha infatti spiegato che in Italia i ricavi di Parmalat sono calati del 6%, questo soprattutto a causa di sconti messi in atto da altre aziende rivali e che Parmalat è stata costretta a seguire per non rischiare di perdere la sua fetta di mercato, basti pensare che il margine operativo lordo condizionato dai fattori di mercato è calato di 3,3 milioni.

Crisi euro scatenata dai fondi americani?

A fine febbraio aveva fatto parecchio discutere l’indiscrezione pubblicata dal Wall Street Journal, secondo cui i dirigenti di alcuni tra i più importanti fondi di investimento americani si erano riuniti per una cena presso un noto ristorante di Manhattan, durante la quale si erano mostrati tutti concordi nel ritenere che la crisi greca avrebbe portato ad un progressivo declino della moneta unica europea.

Una convizione questa che oggi non è più oggetto di un’indiscrezione di stampa, bensì una questione concreta di cui si parla apertamente sia in televisione che sui giornali.

Investire durante la crisi del debito sovrano

In una situazione di incertezza e instabilità come quella che sta investendo i mercati europei in questo periodo il consiglio degli esperti è quello di diversificare il proprio portafoglio di investimenti e di tenere a disposizione una certa liquidità attraverso conti deposito, in modo da poter cogliere al volo eventuali opportunità di investimento che si presenteranno nei mesi futuri.

Ma per chi vuole investire ora quali sono le forme di investimento meno rischiose? In Europa di sicuro la massima sicurezza arriva dal Tesoro tedesco, francese, olandese e finlandese, se invece il discorso si concentra non sulla sicurezza ma sul rendimento allora in cima alla classifica troviamo i titoli di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna.

Titolo Vodafone promosso da Nomura

Nomura ha alzato il rating su Vodafone portandolo da “reduce” a “neutral” ed il target sul prezzo da 155 a 165 pound, una decisione questa dettata soprattutto dalla crescente fiducia che il broker giapponese nutre verso il colosso britannico.

Nomura ritiene infatti che il programma del taglio dei costi avrà effetti positivi sull’andamento dell’attività e sugli utili dell’azienda, nonostante la regolamentazione nel settore e l’indebolimento dei fondamentali negli Stati Uniti continuano a rappresentare un serio rischio nel medio termine.

Euro in calo sotto 1,25 dollari

L’euro continua a risentire della crisi greca e dei timori che stanno attraversando l’economia europea, oggi è stato infatti registrato un nuovo calo a quota a 1,2457 dollari, ossia sotto 1,25 dollari per la prima volta da marzo 2009.

A provocare questo nuovo e ulteriore calo è il netto aumento dei timori relativi alla crisi del debito sovrano, aggravati nelle ultime ore dalle dichiarazioni rilasciate da Josef Ackermann, CEO di Deutsche Bank, secondo il quale la Grecia dovrà superare diversi ostacoli per riuscire a risanare i suoi conti pubblici.

Unipol Piano Industriale 2010-2012

Unipol ha chiuso il primo trimestre 2010 con un risultato compessivo di 62 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 135 milioni di euro registrata nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato netto consolidato si è invece attestato a 1 milione di euro.

La raccolta di premi diretti nei danni è scesa del 3,7%, con combined ratio a 105% dal 108% di fine 2009. In calo anche la raccolta diretta vita che cede il 28,2% sul primo trimestre 2009 a 1,193 miliardi. Le risorse relative ai fondi negoziali si sono attestate a 2,1 miliardi mentre i fondi pensione aperti hanno raggiunto quota 220 milioni.

Trimestrale Brembo gennaio marzo 2010

Il Consiglio di Amministrazione di Brembo ha approvato i risultati relativi al primo trimestre 2010, da cui è emerso un utile netto pari a 6,7 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, chiuso invece con una perdita di 7,3 milioni.

Nel trimestre in esame il margine operativo lorodo è salito del 79,4% a 31 milioni di euro mentre quello netto ha raggiunto quota 13,8 milioni, rispetto ai 0,3 milioni dello scorso anno. In crescita anche i ricavi che hanno registrato un incremento del 24,4% a 244 milioni.

Trimestrale Mediolanum gennaio marzo 2010

Mediolanum ha chiuso il primo trimestre 2010 con un utile netto di 66 milioni di euro, in aumento del 297% rispetto al primo trimestre 2010. L’Utile ante imposte si è attestato a 79 milioni di euro, in crescita del 270%.

Le masse amministrate sono state di 43.221 milioni, in crescita del 7% rispetto al 31 dicembre e del 47% rispetto al 31 marzo 2009, mentre la raccolta netta è stata positiva per 1.813 milioni di euro, in crescita del 248% dal primo trimestre 2009.

Ue prevede sanzioni sul debito per evitare altre crisi

La crisi che la colpito la Grecia ha evidenziato come la politica economica dei singoli paesi europei è un’interesse di tutti, è necessario quindi che si acquisti consapevolezza di questo importante aspetto e che ci si renda conto del fatto che è impossibile avere un’unione monetaria senza un’unione economica.

E’ questo quello che ha cercato di spiegare ieri il presidente della Commissione europea Josè Barroso, sottolineando anche come fino a questo momento il parametro del debito sia stato eccessivamente trascurato.