Stress test banche, italiane tutte promosse

L’Eba, la European banking authority, ha diffuso i risultati degli stress test condotti su 90 banche europee. Come si legge nei risultati sono state bocciate solamente otto banche, che quindi in caso di crisi economica, vedrebbero scendere il loro Core Tier 1 al di sotto del 5%, e necessiterebbero di 2,5 miliardi di euro per recuperare.

Sono invece 16 le banche secondo gli stress test che in caso di choc economico vedrebbero il Core Tier 1 scendere tra il 5% ed il 6% cioè vicino alla soglia minima di resistenza.

Bilancio JPMorgan Chase & Co secondo trimestre 2011

L’unica società che si può dire non essere stata intaccata dalla crisi economica e finanziaria che, ormai dal 2008, ogni paese trascina con sé senza soluzione di continuità, è probabilmente uno, se non addirittura il primo istituto di credito a livello mondiale. Stiamo parlando, ovviamente, di JPMorgan Chase & Co.

La famosa banca newyorkese, infatti, che serve circa 90 milioni dei più facoltosi clienti, è riuscita più d’ogni altra a cavalcare l’onda della ripresa e, soprattutto grazie all’ottimo comparto di investimento di cui può disporre, risollevarsi e ottenere profitti da capogiro.

Stress test bancari 15 luglio 2011

l’EBA (European Banking Authority), questo pomeriggio alle 18.00, diffonderà i risultati degli stress test, modello 2011, condotti su circa 91 istituti di credito europei (65% del totale) a partire da fine 201o (le prove sono state effettuate su alcuni bilanci statistici dello scorso anno).

Rating Luxottica aumentato da UBS

La banca d’investimento UBS, con sede a Basilea e Zurigo e una delle più importanti del mondo quotata al NYSE al NSI e alla Borsa di Tokyo, ha deciso di premiare la solidità commerciale del gruppo italiano Luxottica (Ray-Ban e Oakley) alzando il rating del produttore veneto a Buy dal precedente Neutral.

Il titolo, ovviamente, ha tratto incredibile beneficio dalla notizia, schizzando in borsa e raggiungendo quota 22,74 a +2,16% guadagnando in brevissimo tempo circa 1/3 del volume complessivo di un’intera seduta.

Piano BPM presentato in Banca d’Italia

I punti all’ordine del giorno della Banca Popolare di Milano, sono sostanzialmente 2: aumento di capitale e semplificazione della struttura del gruppo.

Per quanto riguarda il primo punto, così come auspicato da Mario Draghi nel corso del suo intervento annuale presso l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), l’aumento di capitale, già approvato all’unanimità dal CdA, sarà programmato nel corso della prossima riunione dell’assemblea ad agosto, quando si deciderà l’entità della ricapitalizzazione e i tempi della stessa.

Groupama rinuncia a Fondiaria-Sai

Qualche mese fa avevamo osservato l’interesse di Groupama di acquisire il 20% di Fondiaria-Sai, ma nelle ultime ore qualcosa è cambiato e pare che il colosso francese legato alle assicurazioni abbia deciso di rinunciare all’operazione.

La compagnia assicurativa transalpina aveva già intrapreso la procedura di acquisizione al punto da inviare all’Isvap una richiesta specifica al fine di poter acquisire il 20% del capitale della società facente parte del Gruppo Ligresti.

Nessun aumento di capitale per Unicredit

Si continua a parlare di un possibile aumento di capitale per Unicredit.

Secondo il Financial Times,il governatore di Bankitalia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, “deve chiedere a Unicredit, le cui azioni sono state ultimamente le più deboli, di unirsi ad altri nell’effettuare un aumento di capitale”.

Negli scorsi mesi i più importanti istituti bancari, da Intesa Sanpaolo a Banco Popolare, da Ubi Banca a MontePaschi fino Popolare Milano hanno varato un aumento di capitale.

Asta Bot risolleva la borsa

Piazza Affari recupera terreno nella seconda parte della mattinata, divisa sostanzialmente  tra il prima e il dopo asta dei Bot.

La vendita dei titoli di stato, pur mostrando un aumento dei rendimenti richiesti (dal 2,147 al 3,67), ha ottenuto una domanda che ha superato di una volta e mezzo l’offerta.

Si è innescato il cosiddetto effetto rimbalzo, guidato dalle banche e accompagnato da un restringimento dello spread Btp/Bund dopo il nuovo massimo di inizio seduta.

I titoli bancari decidono le sorti di Piazza Affari

Sprofondano ancora le banche italiane  con INTESA SP in calo del 6,5% dopo il -7,74% subito ieri, mentre UNICREDIT (ieri -6,33%) è in asta di volatilità per eccesso di ribasso con un calo teorico del 7,11%.

In avvio di scambi Banco Popolare cede il 2,92%, Mps il 2,94%, Bpm il 2,51%, Mediobanca il 2,44%.  Pesanti anche FIAT (-4,9%) oltre a tutti i titoli assicurativi e finanziari.

Ubs conferma rating buy per Intesa Sanpaolo e Mediobanca

Nell’ultimo mese le banche italiane hanno sottoperformato il mercato europeo del settore del 6%, nell’ultimo trimestre addirittura del 12%. Questo è stato dovuto principalmente a spread sovrani più ampi e ai tanti aumenti di capitale messi in atto nel settore in questo periodo.

La maggior parte della sottoperformance però è stata causata da player medio-piccoli che hanno aumentato il capitale rispetto alla loro capitalizzazione di mercato e che hanno meno economie di scala.

L’euro scende a quota 1,429

L’inizio delle contrattazioni della seduta odierna di Piazza Affari, sebbene l’apertura abbia fatto registrare un notevole e deciso balzo in avanti, hanno riportato l’indice Ftse Mib e l’euro in territorio negativo.

Banco Popolare non esclude progetto Banca Unica

Ieri Pier Francesco Saviotti, Ad di Banco Popolare, in occasione della presentazione del piano industriale al 2013 con un’estensione al 2015, ha dichiarato che non ci saranno ulteriori aumenti di capitale, dopo quello da due miliardi di euro del febbraio scorso.

BP inoltre non ha alcuna intenzione di convertire il bond soft mandatory da un miliardo, ha detto Saviotti.

Stress test banche italiane ok

Sulle 91 banche messe sotto esame dagli stress test, saranno circa 15 gli istituti di credito che non li passeranno, secondo quanto rivelato da fonti dell’Eurozona.

Queste indiscrezioni sostengono che l’Autorità bancaria europea (Eba) annuncerà che 10-15 banche sottoposte agli stress test non li hanno superati. I risultati saranno pubblicati il prossimo 13 luglio.

Banche italiane esposte in Grecia

Pochissimi giorni fa abbiamo dato uno sguardo alle possibili soluzioni contro il fallimento della Grecia e secondo la Merkel una soluzione tra le tante sarebbe quella di far entrare nella negoziazioni dei bond anche i privati e le banche in modo da non esporre in maniera preoccupante l’intera Banca Centrale Europea.

Nella giornata di oggi apprendiamo invece che sono stati rinviati gli aiuti dell’Unione Europea alla Grecia ed il rischio di un fallimento è elevatissimo soprattutto per via di un governo non troppo solido.