
Titoli settore bancario bocciati da Nomura

Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, in particolare, il broker ha fatto sapere di aver tagliato il rating portandolo da “outperform” a “neutral” e il target price da 1,6 a 1,25 euro. Le motivazioni del downgrade, ha spiegato la banca d’affari, hanno a che fare con la riduzione delle stime per il periodo 2011-2012 rispettivamente del 3% e del 13% per via degli accantonamenti e di una consistente riduzione del fatturato.
L’importantissima uscita di scena, spiegata con l’ormai ridottissima, ovviamente a livello europeo, capitalizzazione dei due istituti italiani è accompagnata da quella, altrettanto importante, di SocGen e Nokia.
La banca d’affari a seguito della diffusione dei conti semestrali da parte della banca senese ha deciso di confermare il rating “hold” sull’azione ma al tempo stesso ha tagliato il target price da 0,60 a 0,54 euro. Il taglio del target price, in particolare, altro non è che una conseguenza del taglio delle stime 2011-2013 di Mps in media dell’8%.
Bizzocchi ha spiegato che nel corso della seconda metà dell’anno non verranno emessi titoli agli stessi ritmi di quelli che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno, a meno che non dovesse verificarsi una situazione talmente favorevoli da convincere il management ad anticipare i tempi su quelli che sono i progetti futuri.
Il risultato di gestione ha invece registrato un incremento salendo a 297 milioni di euro rispetto ai 230 milioni dei primi sei mesi del 2010.
Il risultato di gestione del gruppo è sceso del 2,5%, da 699,85 milioni a 682 milioni di euro, i proventi operativi sono calati dello 0,5%, da 1,89 miliardi a 1,88 miliardi di euro.
Questa arrivata da Royal Bank of Scotland è solo l’ultima delle valutazioni negative arrivate nel corso degli ultimi giorni per le banche italiane.
I ricavi si sono attestati a 746,7 milioni di euro, un risultato sostanzialmente in linea con quello realizzato nello stesso periodo dello scorso anno. Tra i fattori positivi che hanno contribuito figurano l’ottimo andamento del margine commerciale (+10,4% a 369,6 milioni) e il contributo del margine treasury & investment banking (71,7 milioni).
Buffett in passato aveva già fatto un investimento molto simile in Goldman Sachs nel periodo dell’ultima crisi finanziaria, arrivando a guadagnare oltre 1 miliardo di dollari.
Il risultato netto della gestione operativa si è attestato a 145 milioni di euro, ossia in crescita del 7,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre l’utile lordo dell’operatività corrente è cresciuto del 7,5% a 71,7 milioni di euro.
La banca d’affari ha osservato che nel corso degli ultimi trimestri i ricavi realizzati dagli istituti di credito italiani si sono rivelati essere sempre più sotto pressione, come se non bastasse gli analisti stimano un incremento dei costi del 3% su base trimestrale e un ulteriore aumento del costo del rischio a causa della stagionalità .
L’eminente banchiere, lungi dal sottrarsi a una simile, spinosa e scottante, disquisizione, ha ribadito, così come in altri occasioni, la convinzione di Intesa Sanpaolo in merito ai titoli di Stato. Passera, infatti, si è definito “strasereno” in merito alla solidità , alla validità e al valore intrinseco dei titoli di Stato, nonostante la situazione del debito pubblico italiano, nonché di numerosi altri importanti Paesi europei, non sia delle più limpide.