La BCE taglia i tassi di interesse portandoli al minimo storico

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La tanto attesa decisione sul taglio di interessi da parte della BCE ha letteralmente stupito quanti si aspettavano che la Banca Centrale effettuasse un taglio di mezzo punto percentuale, aspettativa vanificata dopo l’annuncio di una riduzione dello 0,25%. Quindi, a seguito della decisone del consiglio direttivo della Bce riunitosi ieri a Francoforte, i tassi di interesse sono stati portati dall’1,50% all’1,25%.

Il presidente della Banca centrale europea Jean Claude Trichet ha rivelato che si è trattato di una decisione difficile, caraterizzata da profonde discussioni e sulla quale non tutti i membri erano concordi, tant’è che essa è stata assunta a maggioranza anzichè all’unanimità.

Dal G20 di Londra arriva lo stop ai paradisi fiscali.

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E’ già stato definito il più grande stimolo fiscale e monetario dei tempi recenti quello che è stato messo a punto dai leader mondiali durante il G20 tenutosi ieri a Londra. L’intesa raggiunta dai vertici mondiali, in particolare è riassumibile in quattro punti chiave: un ulteriore ampliamento degli stimoli fiscali per sostenere la ripresa economica, da realizzare impiegando fino a cinque miliardi di dollari entro il 2010; mille miliardi per rifinanziare il Fondo Monetario Internazionale; l’allargamento del Financial Stability Forum; la redazione della cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali.

l ministro degli Esteri Franco Frattini, durante un’intervista, ha affermato che l’accordo raggiunto a Londra in relazione ai paradisi fiscali è molto importante ma, allo stesso tempo, ha sottolineato l’assoluta necessità che si riesca a passare dalle parole ai fatti in brevissimo tempo.

Titolo Fiat in netto rialzo

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Hanno seguito l’andamento positivo di Wall Street e dei mercati asiatici tutte le principali borse europee con Parigi che segna +3,26%, Francoforte +3,42% e Londra +2,72%. A Milano il Mibtel segna un rialzo del 2,61%, mentre l’S&PMib guadagna il 2,87%. A Piazza Affari registrano un andamento positivo anche i titoli bancari con Banco Popolare +6,67%, Unicredit +5,23% e Intesa Sanpaolo +2,56%.

Ma la vetta spetta a Fiat che guadagna il 7,63% grazie soprattutto ai dati relativi alle immatricolazioni del mese di Marzo che vedono il Lingotto leader nel settore delle vendite italiane.

Grazie agli incentivi crescono le immatricolazioni a Marzo

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I tanto attesi incentivi statali hanno fortunatamente sortito effetti positivi sul mercato automobilistico, settore economico che nei primi mesi del 2009 aveva registrato forti perdite proprio perchè la maggior parte dei consumatori che intendevano acquistare una nuova auto attendevano gli incentivi statali annunciati dal governo.

Durante il mese di Marzo, infatti, le immatricolazioni sono state 214.218, con un aumento dello 0,24% rispetto al 2008. Ma la buona notizia non riguarda solo un incremento delle vendite ma soprattutto un aumento nell’acquisto di auto fabbricate in Italia, cresciute del 6,05% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, compensando così la flessione del 2,36% fatta segnare dalle marche straniere.

Il mutuo per i lavoratori a tempo determinato e a progetto

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Avere un contratto di lavoro a tempo determinato è un problema sopratutto perchè rappresenta un motivo di sfiducia da parte delle banche, restie a concedere qualunque tipo di finanziamento a persone che non dispongono di un contratto di lavoro in grado di fornire sufficienti garanzie a lungo termine.

Le persone che hanno questa tipologia di contratti di lavoro, tuttavia, non solo sono tantissime ma sono anche in costante aumento, circostanza che ha indotto alcuni istituti bancari a concepire prodotti appositamente studiati per venire incontro alle esigenze di queste persone.

Berlusconi promette misure a sostegno dei lavoratori

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Durante la conferenza stampa finale del G8 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è detto soddisfatto del lavoro messo in atto dal governo per fronteggiare la crisi, lavoro che, tuttavia, non è certo in grado di far si che la crisi scompaia in un attimo. Secondo il Premier, infatti, le ripercussioni della crisi continueranno ad affliggere l’economia italiana per un almeno altri due anni e mezzo.

Un aspettto su cui il presidente del consiglio si è detto seriamente preoccupato è quello relativo al’occupazione: secondo le previsioni, infatti, entro il 2010 ci saranno 20.000 posti di lavoro in meno. Su questo fronte Berlusconi ha affermato che farà tutto il possibile affinchè durante il G20 di Londra verrà firmato il cosiddetto “social pact“, un patto globale che avrà come scopo quello di “trasformare la sfiducia in fiducia, il pessimismo in ottimismo e la paura in speranza“.

La Cei istituisce un fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà

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Le difficoltà che le famiglie italiane incontrano quotidianamente per far fronte alla crisi sono davanti agli occhi di tutti ed è impossibile non notarle, soprattutto in termini di conseguenze sull’intero andamento dell’ecomnomia. Pare essersi accorta di questo anche la Conferenza Episcopale Italiana che ha deciso di stanziare un fondo di garanzia da circa 30 milioni di euro raccolti attraverso una colletta nazionale.

Questo fondo, quindi, consentirà alle famiglie con più di tre figli e senza lavoro di accedere ad un sussidio di 500 euro al mese attraverso un prestito erogato dalle banche e garantito proprio dal fondo di garanzia Cei. Contribuiranno agli aiuti anche le banche che si impegnano a duplicare il tetto di garanzia fino a 300 milioni.

L’OCSE rivede le sue previsioni sull’economia italiana

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Poco meno di un mese fà l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva reso noto il suo rapporto “Obiettivo Crescitadal quale emergeva un allarmante divario tra l’Italia e gli altri paesi.

Le previsoni dell’OCSE riferite alla situazione italiana, tuttavia, sono ulteriormente peggiorate. L’organizzazione, infatti, ha reso noto di aver cambiato le sue stime relative all’economia italiana, prevedendo una recessione della durata di tre anni e una crescita a -4,3% per il 2009. Un ulteriore previsione di peggioramento, inoltre, investe i conti pubblici che si vanno a collocare al di fuori dei parametri di Maastricht, con un deficit del 4,7% del Pil a fine 2009 e che potrebbe addirittura arrivare al 6% nel 2010.

Chiuso l’accordo tra Chrysler e Fiat

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L’ultimatum che Barack Obama ha lanciato a Chrysler ha sortito senza dubbio i suoi effetti. Come ricordiamo, infatti, il presidente degli Stati Uniti aveva condizionato gli aiuti richiesti dalla casa automobilistica americana alla sottoscrizione dell’accordo tra Chrysler e Fiat, accordo che prevedeva una partecipazione del 35% di Fiat in cambio dell’apporto di nuove tecnologie atte a rendere le vetture Chrysler più competitive e in grado di far si che l’azienda riesca ad evitare il fallimento e ad uscire dalla crisi, nonchè a riconquistare una fetta consistente del mercato automobilistico.

I 30 giorni di tempo concessi da Barack Obama, tuttavia, si sono rivelati più che superflui. Chrysler, infatti, ha reso noto di aver sottoscritto l’accordo con Fiat e anche se alcuni dettagli devono essere ancora perfezionati il più è stato già deciso.

Avvio di settimana in rosso per le borse europee

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L’avvio di settimana è senza dubbio negativo per le principali borse europee dove i più colpiti dall’ondata in rosso sono senza dubbio i titoli bancari e assicurativi. Sono calati, in particolare, Barclays (-12,43%), Commerzbank (-11,58%), Lloyds (-8,02%), Credit Agricole (-8,65%), Ubs (-8,44%), Bnp Paribas (7,89%), Ing (-11,98%), Aegon (-8,44%) e Allianz (-7,12%).

Colpiti pesantemente dall’avvio negativo anche i titoli legati al settore auto, soprattutto dopo i timori suscitati dal responso del governo americano in relazione agli aiuti richiesti da Chrysler e General Motors. Nonostante la notizia debba essere letta in chiave positiva per la Fiat il titolo del Lingotto ha registrato un calo del 4,65%.

Obama respinge i piani presentati da Chrysler e General Motors

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Per i colossi automobilistici americani gli aiuti statali sembrano allontanarsi sembra di più. La task force designata dal presidente Barack Obama, infatti, ha bocciato il piano di ristrutturazione prospettato da Chrysler e General Motors definendolo assolutamente incapace di garantire alle due aziende un risanamento della loro situazione finanziaria.

Il piano di recupero di General Motors, in particolare, prevede una richiesta di ulteriori 16,6 miliardi oltre ai 13,4 già incassati e, allo stesso tempo, prevede un drastico taglio dei costi, ossia il licenziamento di 47.000 posti di lavoro, la chiusura di diversi impianti, e la vendita di alcuni marchi come Saturn e Hummer.

Continua l’indebolimento del dollaro sull’Euro

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Il Dollar Index è sceso parecchio e il preannunciato movimento al ribasso si è effettivamente verificato e sembra poter continuare ancora nei prossimi giorni. Con il procedere della crisi il dollaro americano viene messo a dura prova e diventa importante capire a che punto della recessione si trovano gli Usa. Il legame dell’economia mondiale al dollaro è elevato.

Basti pensare alle commodities che sono quotate in dollari e a tanti altri aspetti per capire il motivo per cui nel prossimo G20 potrebbe essere discussa una variazione di questo legame.

Accordo fra artigiani e banche

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Alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è stato siglato un importante patto di collaborazione fra la Federcasse (l’associazione delle cooperative bancarie rivolte al mondo delle piccole imprese) e le associazioni di categoria che rappresentano le aziende artigiane: Confartigianato, CNA e Casartigiani.

In questa fase di recessione e di profonda stretta del credito erogato dalle banche, moltissimi piccoli artigiani si trovano con l’acqua alla gola a causa della drammatica mancanza di fondi per le esigenze correnti; dal canto loro, le banche sono ormai molto guardinghe nel concedere prestiti a chi non offre rilevanti garanzie a tutela del finanziamento.

A Gennaio 2009 calano fatturato e ordinativi industriali

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Continuano le brutte notizie sull’andamento dell’economia italiana in relazione ai primi mesi del 2009. Questa volta tocca al settore industriale che sulla base di un’indagine effettuata dall’Istat ha registrato pesanti perdite durante il mese di Gennaio 2009.

Il fatturato del settore industriale, nel dettaglio, risulta calato del 2,1% rispetto a Dicembre 2008 e del 19,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’Istat, rendendo nota la notizia, ha sottolineato la drammaticità del dato registrato e ha affermato che un simile calo non si registrava dal 1991.