Dividendo Credem 2010, pagamento 2011

Il Consiglio di amministrazione di Credem ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,10 euro per azione, ossia in crescita del 25% rispetto alla cedola di 0,08 euro distribuita in relazione all’esercizio 2009.

La decisione è stata presa in sede di approvazione del bilancio 2010, anno durante il quale l’istituto bancario è riuscito a realizzare un utile netto pari a 78 milioni di euro, in calo del 12,2% rispetto allo scorso anno soprattutto a causa di accantonamenti straordinari per un contenzioso fiscale.

Previsioni tassi di interesse 2011

Ieri la Banca centrale europea ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati all’1%, livello minimo a cui il tasso di riferimento è ormai fermo dal 7 maggio 2009.

A breve, tuttavia, l’istituto con sede a Francoforte porrà fine a questa situazione procedendo ad un rialzo, che secondo le previsioni dovrebbe iniziare con un incremento di un quarto di punto percentuale all’1,25% con la riunione fissata per il 7 aprile, per poi passare all’1,50% con la riunione del 7 luglio e arrivare al 2% entro la fine del 2011 e i primi mesi del 2012.

Dividendo HSBC 2010

La maggiore banca europea ha comunicato i risultati realizzati nel 2010, chiuso con un utile netto pari a 13,15 miliardi di dollari, ossia in netta crescita rispetto ai 5,83 miliardi di dollari realizzati nel 2009.

Durante lo scorso anno il margine di interesse di HSBC è sceso a 39,44 miliardi di fine 2010 a 40,73 miliardi di dollari del 2009, mentre gli utili da commissione sono passati da 17,66 a 17,35 miliardi di dollari e i profitti del trading da 9,86 a 7,21 miliardi di dollari.

Monoconto di Intesa Sanpaolo in arrivo

Sul fronte dei conti correnti Intesa Sanpaolo annuncia una svolta. Come ha spiegato il direttore marketing privati del gruppo, Marco Siracusano, a breve l’istituto eliminerà tutti i conti correnti fino ad ora offerti ai clienti, che verranno rimpiazzati con un nuovo ed unico conto.

I clienti titolari dei “vecchi” conti correnti potranno mantenerli, tuttavia essi andranno ad esaurimento. Chi vorrà diventare un nuovo cliente di Intesa Sanpaolo, dunque, avrà come unica possibilità quella di accedere a questo nuovo e innovativo conto, a cui però non è ancora stato dato un nome.

Banche online più convenienti

Riuscire a ridurre i costi del conto corrente potrebbe rivelarsi un’impresa più semplice di quanto si possa pensare, soprattutto grazie ai risultati dell’indagine pubblicata su CorrierEconomia e che individua quali sono le banche che offrono i conti correnti più economici.

Se si ha sufficiente dimestichezza con internet la soluzione migliore è quella di puntare alle banche online, senza dubbio le più economiche. Secondo l’analisi condotta da CorrierEconomia e che ha preso in considerazione le sei maggiori banche che operano online (Fineco, IwBank, Che Banca!, Ing, WeBank e Barclays), il costo medio annuo di un conto corrente online è di soli 11,05 euro.

Mediobanca sempre più internazionale

Sin dall’inizio il fondatore Enrico Cuccia ha creato una rete di partecipazioni estere, tuttavia è sempre stato molto attento a non dare a Mediobanca stabili basi estere.

Da quando il testimone è passato ad Alberto Nagel, tuttavia, si è verificata un’inversione di tendenza in forza della quale sono state progressivamente rafforzate le sedi all’estero, prima a Parigi e poi a Francoforte, Madrid e Londra. A riguardo l’ultimo passo compiuto dalla banca è stato l’ulteriore rafforzamento della sede di Francoforte con tre acquisti da Rothschild: Adam Bolek, Steffen Geisler e Jens Krane.

CoCo Bond – Contingent Convertible Bond

Tra le nuove regole di Basilea 3 figurano i cosiddetti CoCo Bond (Contingent Convertible Bond), ossia emissioni che andranno a sostituire le obbligazioni bancarie a seguito di un meccanismo di conversione automatica in azioni qualora il patrimonio dovesse scendere al di sotto di una determinata soglia.

In questo modo, dunque, nel caso in cui le perdite di bilancio dovessero superare una determinata soglia, il capitale bancario si andrebbe a rafforzare automaticamente, evitando la necessità di nuovi salvataggi pubblici.

Bilancio Banca Leonardo gennaio dicembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Banca Leonardo ha esaminato i dati preliminari relativi al 2010, chiuso con ricavi netti in crescita del 9% a 192 milioni di euro. I ricavi generati, in particolare, sono stati realizzati per il 41% in Italia e per il 59% nel resto d’Europa. Di vitale importanza a riguardo sono state le commissioni, che rappresentano complessivamente il 73% dei ricavi totali.

Nel corso dello scorso anno la banca ha realizzato un risultato netto positivo per circa 44 milioni rispetto a 26 milioni del 2009, in crescita del 70% circa rispetto al 2009.

Differenza tra fido e prestito, quale conviene di più

In momenti di difficoltà le famiglie sono solite rivolgersi alle banche per chiedere fidi o prestiti. Ma quali sono le principali differenze e, soprattutto, quale dei due strumenti è più conveniente?

Il fido si distingue dal prestito in quanto in questo caso l’entità della somma di denaro messa a disposizione dalla banca è decisa dallo stesso istituto erogante, che considera la richiesta del cliente solo in maniera orientativa, inoltre in questo caso il cliente può utilizzare solo una parte del fido concesso, di conseguenza gli interessi verranno calcolati solo sulla parte effettivamente utilizzata.

Trimestrale Citigroup ottobre dicembre 2010

Citigroup ha chiuso il quarto trimestre 2010 con risultati inferiori alle attese degli analisti. La banca statunitense ha infatti annunciato di aver chiuso l’ultimo trimestre dell’anno con un utile pari a 1,3 miliardi di dollari, ovvero 0,04 dollari per azione contro gli 0,08 dollari per azione previsti dagli analisti.

I ricavi sono aumentati a 18,6 miliardi di dollari, anche in questo caso un dato inferiore rispetto alle previsioni, che stimavano invece ricavi per 20,45 miliardi.

Cessione attività ungheresi Banco Popolare

Dopo il calo registrato nel giorno di avvio dell’aumento di capitale, il titolo Banco Popolare a Piazza Affari registra una lieve ripresa guadagnando in tarda mattinata l’1,28% a 2,375 euro.

A contribuire al rialzo del titolo sono state anche le indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo starebbe valutando la cessione di Banco Popolare Hungary e avrebbe già intrapreso dei colloqui con alcune società finanziarie portoghesi interessate all’acquisizione.

Unicredit potenziale acquirente quota Banca di Mosca

Secondo quanto riportato dal quotidiano economico russo Vedomosti, tra i possibili acquirenti della quota del 46,5% di Banca di Mosca messa in vendita dal Municipio di Mosca ci sarebbe anche Unicredit.

Lo stesso quotidiano, tuttavia, sottolinea anche che la quota di Banca di Mosca messa in vendita è già nel mirino dell’istituto russo Vtb e che l’istituto italiano ha scarse possibilità di riuscirla a spuntare, soprattutto in considerazione del fatto che l’amministrazione della capitale punta a vendere la quota alla banca russa, la cui quota di maggioranza è di proprietà pubblica.

Société Générale promuove settore bancario europeo

I timori relativi alla crisi del debito sovrano e che secondo molti causeranno non pochi problemi alle banche europee sembrano non preoccupare affatto Société Générale, che mostrandosi decisamente contro corrente rispetto alle opinioni prevalenti ha deciso di alzare il suo rating sul settore bancario europeo portandolo a “overweight”.

Secondo la banca francese, infatti, le banche del Vecchio Continente nel corso dei prossimi mesi riusciranno a stupire e ad incrementare la loro profittabilità in misura decisamente più elevata rispetto a quelle che sono le attese.

Cariverona aumenta quota in Banco Popolare

Cariverona ha confermato di essere interessata all’aumento di capitale da due miliardi lanciato da Banco Popolare, anche se non ha fornito alcuna indicazione in merito alla quota che intende acquistare, poichè si tratta di una decisione che verrà presa solo dopo che sarà depositato il prospetto informativo.

Secondo alcune indiscrezioni Cariverona è intenzionata ad aumentare la propria quota in Banco Popolare dallo 0,06% al 5% circa.