Intesa Sanpaolo possibile scissione governance duale

Secondo quanto pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica, l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, potrebbe presto annunciare la fine della governance duale adottata al momento della fusione di Banca Intesa e Sanpaolo Imi.

La decisione sembrerebbe dettata dalla convinzione dell’amministratore delegato della necessità di mettere fine a questa tipologia di gestione, causa di una sorta di “ingessamento” della banca. Lo stesso Passera, inoltre, sembrerebbe certo del fatto che bisogna agire in questa direzione entro il più breve tempo possibile, soprattutto perché in un periodo di difficoltà come questo una separazione aiuterebbe a fronteggiare meglio la crisi economica e finanziaria.

Bilancio Unicredit gennaio settembre 2010

Nei primi nove mesi del 2010 Unicredit ha realizzato un utile netto pari a 1,165 miliardi, in calo rispetto al 12,5% dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile lordo è risultato in crescita dell’1,2% a 2.713 milioni di euro mentre il margine di intermediazione si è attestato a 19.793 milioni di euro, in flessione del 7,9%.

Gli interessi netti si sono attestati a 11.817 milioni di euro, in flessione del 12,1% mentre le commissioni nette sono risultate pari a 6.417 milioni, in crescita dell’11,2% rispetto allo stesso periodo del 2009.

Titolo Mediobanca in rialzo dopo valutazione Morgan Stanley

A Piazza Affari il titolo Mediobanca segna un rialzo del 4,02% a 7,625 euro, un balzo in avanti attribuito in larga parte alla valutazione di Morgan Stanley, che ha avviato la copertura con un rating overweight e un target price a 9,4 euro, includendo al contempo il titolo nella sua top pick.

La valutazione è stata resa nota dalla banca d’affari mediante una nota dedicata al comparto bancario italiano, in cui pare che l’istituto di Piazzetta Cuccia sia l’unico ad essere riuscito a spuntarla.

Bilancio Banca Imi gennaio settembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Banca Imi, investment bank del gruppo Intesa Sanpaolo, ha approvato i risultati realizzati nel corso dei primi nove mesi dell’anno, chiusi con un utile netto a 421,6 milioni di euro, ossia in crescita del 2,8% rispetto ai 410 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno, nonostante siano stati registrati minori profitti derivanti da trading. Il margine di intermediazione si è attestato a 822,8 milioni, in crescita dello 0,5% rispetto al 2009.

I costi operativi sono passati a 217,2 milioni dai 190,4 milioni dello scorso anno, un aumento ricondotto in larga parte all’incremento delle risorse e ai maggiori investimenti a favore di iniziative strategiche.

Outlook negativo per le banche italiane da Moody’s

Gli analisti di Moody’s hanno lanciato un nuovo allarme sullo stato di salute delle banche italiane prevedendo una situazione che nel corso dei prossimi mesi non migliorerà affatto. Secondo le previsioni dell’agenzia, infatti, per le banche italiane si verificherà un ulteriore allungamento del quadro operativo sfavorevole causato principalmente da un bassa redditività, nonché dai bassi livelli di capitale e dalle riserve considerate del tutto insufficienti per fronteggiare i problemi connessi alla qualità degli attivi.

A monte, a pesare sull’andamento delle attività italiane, una ripresa economica che continua ad essere lenta e disomogenea dopo la recessione dello scorso anno.

Aumento di capitale Banco Popolare

I consigli di gestione e di sorveglianza di Banco Popolare hanno varato un aumento di capitale di ammontare massimo pari a 2 miliardi di euro, ora la proposta di ricapitalizzazione della società dovrà essere sottoposta all’approvazione dell’assemblea straordinaria dei soci.

Una volta che l’assemblea avrà dato il suo via libera, probabilmente nel corso della riunione fissata a dicembre, il consiglio di gestione andrà a determinare le modalità dell’emissione e il suo importo (prezzo di emissione ed eventuale sovrapprezzo, numero esatto di azioni emesse, rapporto di opzione, l’ammontare complessivo dell’aumento di capitale e la sua emissione in una o più tranche).

Mps nega cessione quota Biverbanca

Attraverso una nota Banca Monte dei Paschi di Siena ha fatto sapere di non aver mai preso in considerazione l’ipotesi di cedere la sua partecipazione del 59% in Biverbanca, a dimostrarlo il fatto che nell’ultimo periodo ha continuato ad investire, riferendosi al passaggio di 13 filiali ex Antonveneta a Biverbanca.

Questa acquisizione, infatti, ha consentito a Biverbanca di avere una rete di 122 sportelli, ben 775 dipendenti, una raccolta diretta di 3,1 miliardi e impieghi per 2,3 miliardi, un’operazione destinata a rafforzare la presenza nel territorio di riferimento che si aggiunge al completamento delle iniziative di armonizzazione delle piattaforme informatiche e dei processi operativi.

Trimestrale Morgan Stanley luglio settembre 2010

Morgan Stanley ha annunciato oggi di aver chiuso il terzo trimestre 2010 con una perdita netta di 91 milioni di dollari, ossia 0,07 dollari per azione, contro l’utile di 498 milioni di dollari registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Gli analisti avevano previsto un utile di 0,15 dollari per azione.

In calo anche i ricavi che sono passati a 6,8 miliardi di dollari dai precedenti 8,5 miliardi. Sulla performance negativa della banca d’affari ha influito soprattutto la stagnazione dei volumi dell’attività di trading.

Trimestrale Citigroup luglio settembre 2010

Citigroup ha reso noti i risultati relativi al terzo trimestre dell’anno, chiuso con un utile pari a 2,17 miliardi di dollari, ovvero 0,07 dollari per azione. Si tratta di un ottimo risultato, soprattutto se paragonato alla perdita, riferibile agli azionisti, di 3,24 miliardi di dollari registrata nello stesso periodo dello scorso anno.

A spingere in alto i risultati della banca statunitense è stato soprattutto il generale miglioramento del mercato del credito. Nel periodo in esame, tuttavia, gli accantonamenti per rischi sui crediti sono calati del 30% a 7,66 miliardi di dollari, così come pure hanno registrato un calo i ricavi, scesi del 6% a 20,7 miliardi.

Banche svizzere, regole più severe dopo Basilea 3

La commissione governativa svizzera, incaricata dal governo di vigilare e di studiare soluzioni per evitare che i grandi colossi possano fallire nel caso di un ritorno della grave crisi economica, ha proposto per Credit Suisse e Ubs, ossia i più grandi istituti bancari svizzeri, regole più severe rispetto a quelle che verranno imposte da Basilea 3.

Secondo la commissione, in particolare, per evitare ogni possibile rischio di fallimento le due banche dovranno detenere ciascuna almeno il 10% dei propri attivi ponderati per il rischio sotto forma di capitale, così come previsto dalle nuove regole di Basilea 3.

Rbs consiglia Intesa Sanpaolo

Royal Bank of Scotland ha avviato oggi la copertura su Intesa Sanpaolo fissando il rating “Buy” e il target sul prezzo a 3,32 euro, una valutazione derivante dalla convinzione che la banca italiana rappresenta una tra le migliori opportunità di investimento in Italia, soprattutto alla luce dell’elevato potenziale di rialzo rispetto al livello attuale.

Royal Bank of Scotland, inoltre, ha evidenziato che Intesa Sanpaolo sta riuscendo ad alleviare la pressione sui suoi margini, derivante dai tassi di interesse piuttosto bassi, attraverso un’attenta gestione dei costi.

BNP Paribas declassato da Morgan Stanley

Morgan Stanley ha declassato BNP Paribas tagliando il rating da “overweight” ad “equal-weight” ma al contempo ha alzato il target price da 61,50 a 64 euro.

La decisione della banca d’affari non è dettata da un andamento sfavorevole dell’attività o del settore bancario in generale ma semplicemente dall’attuale valutazione del titolo. Morgan Stanley, infatti, ritiene che nel caso in cui il titolo dovesse scendere sotto i 50 euro rappresenterebbe un’ottima opportunità di acquisto.

Dettagli aumento di capitale Deutsche Bank

Deutsche Bank ha stabilito le condizioni relative al già annunciato aumento di capitale da 10,2 miliardi di euro finalizzato soprattutto all’acquisizione di Postbank.

La banca tedesca, in particolare, ha stabilito che offrirà in opzione agli azionisti 308,6 milioni di nuove azioni al prezzo unitario di 33 euro nel rapporto di una nuova azione ogni due possedute. Il prezzo, dunque, prevede uno sconto del 30% rispetto al prezzo di chiusura di oggi. In base alle condizioni stabilite la banca permetterà ai suoi azionisti di esercitare il loro diritto di sottoscrizione nel periodo compreso tra il 22 settembre e il 5 ottobre.

Aumento di capitale Deutsche Bank

Secondo alcune indiscrezioni di stampa Deutsche Bank sta studiando un aumento di capitale da 9 miliardi di euro, un’operazione finalizzata da un lato ad incrementare il peso in Postbank, di cui Deutsche Bank possiede già il 30% del capitale, e dall’altro a rafforzare la posizione finanziaria in vista delle nuove regole sul sistema creditizio che richiederebbere alcuni requisiti patrimoniali di cui al momento l’istituto tedesco sarebbe sprovvisto.

Deutsche Bank ha preferito non commentare le indicrezioni di stampa, che tra le altre cose dal punto di vista della tempistica dell’operazione non sono concordi.