Semestrale Biancamano gennaio giugno 2011

Il Consiglio di amministrazione di Biancamano ha approvato i conti relativi al primo semestre 2010, archiviato con ricavi in crescita dell’8,6% a 140,8 milioni di euro rispetto ai 129,7 milioni realizzati nello stesso periodo dello scorso anno.

Al contrario, invece, nel periodo in esame è calato il margine operativo lordo, passato da 16,1 milioni a 15,6 milioni di euro. La marginalità si è quindi ridotta dal 12,4% all’11,1%, mentre l’utile netto è risultato pari a 1,52 milioni di euro, in flessione rispetto ai 2,39 milioni registrati nei primi sei mesi del 2010.

Bilancio semestrale MutuiOnline gennaio giugno 2011

MutuiOnline ha approvato, soltanto ieri sera, il bilancio semestrale relativo ai primi sei mesi dell’esercizio 2011 che, per il gruppo italiano leader nel settore dell’intermediazione finanziaria online, si è chiuso in maniera davvero molto molto positiva.

Il periodo gennaio giugno, infatti, si è chiuso con ricavi in aumento del 51,3%, praticamente raddoppiando il risultato conseguito lo scorso anno ed assestandosi a ben 36,2 miliardi di euro.

Bilancio semestrale Credito Artigiano gennaio giugno 2011

L’istituto bancario milanese, controllato sin dal 1995 dalla banca popolare Credito Valtellinese, ha recentemente approvato i proprio bilanci semestrali confermandosi una delle realtà più solide del gruppo sondriese.

Credito Artigiano, infatti, è riuscito a capitalizzare ben 20,2 milioni di euro di utili netti, più del doppio dei 10 milioni registrati nel secondo trimestre Creval dell’esercizio 2010.

Crescono del 24,6%, a 54,87 milioni di euro e dell’8,1%, a 131,48 milioni di euro, anche il risultato di gestione (arrestatosi intorno ai 44,03 milioni di euro nel 2010) e i proventi operati (fermi dal 2010 a quota 104 milioni).

Piazza Affari di nuovo in calo, in perdita i titoli bancari

Dopo aver aperto in territorio positivo, le Borse europee hanno registrato un nuovo calo, a cominciare da Piazza Affari seguita poi dalla Borsa di Madrid e dalla Borsa di Parigi.

Come se non bastasse, dopo l’apertura in negativo di Wall Street, Piazza Affari ha ulteriormente aumentato le perdite, con il Ftse Mib sceso sotto quota 15.000 punti, arrivando quindi a toccare livelli molto vicini ai minimi registrati a marzo 2009, ovvero in piena crisi economica e finanziaria.

Previsioni domanda petrolio Aie e Opec

Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) le attuali condizioni di instabilità dei mercati finanziari le difficoltà che si trova a dover affrontare l’intera economia globale a causa della crisi del debito sovrano, del rischio recessione USA e della congiuntura economica in occidente, non avranno gravi ripercussioni sulla domanda di petrolio.

Secondo l’Agenzia, infatti, le attuali turbolenze economiche e finanziarie avranno come effetto una riduzione della domanda giornaliera di greggio di 60.000 barili, portando a 89,5 milioni i barili richiesti per l’intero 2011.

Semestrale Nestlè gennaio giugno 2011

Il contesto economico particolarmente difficile e l’apprezzamento registrato dal franco svizzero nel corso degli ultimi mesi, a cui si va ad aggiungere un incremento del costo delle materie prime, hanno influito negativamente sull’attività di Nestlé.

Il colosso alimentare svizzero ha infatti diffuso i conti relativi ai primi sei mesi dell’anno, archiviati con un utile netto in calo del 24% a 4,7 miliardi di franchi svizzeri. Nonostante si tratta di un risultato in perdita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, risulta comunque superiore rispetto alle previsioni degli analisti, che avevano invece previsto in media un utile netto pari a 4,6 miliardi.

GDF Suez cede attività al fondo CIC

Dovrebbe essere approvata entro oggi, congiuntamente alla pubblicazione del bilancio semestrale gennaio giugno 2011 e salvo clamorosi imprevisti, la cessione del 30% delle attività di esplorazione ed estrazione dell’area Asia-Pacifico del gruppo energetico francese GDF Suez, leader mondiale delle utility, al fondo d’investimento sovrano francese CIC (China Investment Corporation).

Rating Finmeccanica tagliato da Axia

L’istituto di ricerche finanziarie Axia, accodandosi alle decisioni delle maggiori banche d’investimento nonché alle più importanti agenzie di rating, ha deciso di rivedere al ribasso prezzo obiettivo nonché rating di Finmeccanica, la compagnia italiana leader nel settore aerospaziale, in seguito alla divulgazione di un bilancio semestrale gennaio giugno 2011 che, evidentemente, non ha convinto gli esperti.

Target price Terna tagliato da Nomura

Nomura ha comunicato di aver tagliato il target price sul titolo Terna portandolo da 4 a 3,5 euro, una decisione che, come hanno spiegato lo stesso broker, è stata presa alla luce dei dubbi in merito alla sostenibilità nel lungo periodo dell’attuale livello di dividendi distribuiti dal gruppo ai suoi azionisti.

Secondo Nomura, infatti, l’attuale politica dei dividendi adottata dall’azienda e che prevede un payout del 90% è insostenibile nel lungo periodo.

Bilancio TerniEnergia gennaio giugno 2011

Il Consiglio di Amministrazione di TerniEnergia S.p.A. ha approvato i dati relativi al primo semestre 2011, archiviato con ricavi pari a 116,4 milioni di euro, ossia in significativa crescita rispetto ai 36,3 milioni di euro registrati al 30 giugno 2010.

L’Ebitda si è attestato a 8,9 milioni di euro rispetto ai 5,9 milioni registrati al 30 giugno 2010, un calo ricondotto sia alla variazione sul magazzino determinata dal trasferimento della quota riguardante gli impianti in conto terzi, sia dalla nuova regolamentazione tariffaria relativa al cosiddetto “Quarto Conto Energia”.

Titolo Tod’s promosso dagli analisti

A Piazza Affari il titolo Tod’s registra nel primo pomeriggio un rialzo di oltre quattro punti percentuali a 77,95 euro, una performance ricondotta in larga parte alla valutazione positiva arrivata dagli analisti.

Citigroup ha infatti comunicato di aver migliorato il rating sul titolo Tod’s portandolo da “hold” a “buy” e il prezzo obiettivo da 94 euro a 101 euro. La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di promuovere la quotazione della società di Diego della Valle dopo l’incremento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2011-2013.

Investire nelle società senza debiti

La liquidità, sebbene a lungo e da molti sia stata grandemente bistrattata, a favore di investimenti rischiosi che facessero della leva virtù, è tornata in auge.

Il motivo di questa rivalutazione è di facile individuazione. L’investitore oculato, in una congiuntura economica mai così volatile e priva, a causa della crisi dei PIIGGS, dei segnali di ripresa tanto attesi, non ha più molta voglia di lanciarsi in imprese azzardate, remunerative soltanto sul lungo periodo, bensì ha necessità d’investimenti a medio periodo che diano certezze, si tratti anche solo di un cospicuo dividendo o di un dividendo che certifichi la crescita della realtà industriale presa in considerazione nonché la bontà di una gestione accorta che ha saputo traghettarsi ottimamente fuori dalla crisi senza subirne i contraccolpi e preparandosi nel caso, malaugurato, in cui si verifichi un altra bordata.

L’investitore, dunque, sta cominciando ad apprezzare sempre più le società che presentato zero debiti e cospicue riserve di liquidità.

L’investitore, però, potrebbe stupirsi nel constatare che, al 31-5-2011, soltanto 5 delle 26 blue chips quotate a Piazza Affari potessero soddisfare i parametri sopra esposti.