
Secondo i rumors circolati nei mesi scorsi Petrobras avrebbe offerto 3,5 miliardi a fronte di una richiesta di Eni di 4,5 miliardi e a fronte di valore di mercato di circa 4 miliardi.

Secondo i rumors circolati nei mesi scorsi Petrobras avrebbe offerto 3,5 miliardi a fronte di una richiesta di Eni di 4,5 miliardi e a fronte di valore di mercato di circa 4 miliardi.

Nel periodo in esame il colosso della telefonia mobile ha beneficiato soprattutto dell’ottima performance delle sue attività in Africa, Medio Oriente ed Asia, nonchè del miglioramento delle condizioni in Europa.

Il risultato è stato ricondotto soprattutto alla buona performance delle attività internazionali, in particolare grazie al consolidamento con il metodo integrale di Enel Green Power España a partire dalla fine del mese di marzo 2010 e ai ricavi della controllata Enel.si.

La decisione è stata comunicata da Standard & Poor’s mediante una nota nella quale viene anche specificato che il rating resta sotto osservazione con implicazioni negative, alla luce dell’incertezza relativa all’ammontare delle necessità di capitale addizionale di cui si prevede avranno bisogno le banche, per gran parte controllate dallo stato.

Secondo i rumors, infatti, Pirelli avrebbe dato mandato ad un pool di banche, tra cui figurano Barclays Capital nel ruolo di global coordinator, Banca IMI, Mediobanca, SG CIB e Unicredit, di esplorare il mercato dei capitali in vista dell’emissione di un bond.

Entrambe le case automobilistiche hanno fatto sapere di prevedere di riuscire a realizzare da questa partnership dei significativi vantaggi sul fronte dei costi, in quanto sia i veicoli prodotti da BMW che quelli realizzati da Peugeot dovrebbero iniziare ad essere equipaggiati con i nuovi componenti ibridi prodotti dalla joint venture a partire dal 2014.

Da quando il testimone è passato ad Alberto Nagel, tuttavia, si è verificata un’inversione di tendenza in forza della quale sono state progressivamente rafforzate le sedi all’estero, prima a Parigi e poi a Francoforte, Madrid e Londra. A riguardo l’ultimo passo compiuto dalla banca è stato l’ulteriore rafforzamento della sede di Francoforte con tre acquisti da Rothschild: Adam Bolek, Steffen Geisler e Jens Krane.

Le ultime novità in merito sono arrivate ieri in serata da Italpetroli, la quale ha fatto sapere che nell’ambito del processo di cessione della partecipazione di controllo in AS Roma sono state già ricevute e sono tutt’ora in fase di ricezione delle offerte vincolanti che saranno esaminata nel dettaglio nel corso dei prossimi giorni.

Nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare, BP ha registrato un utile netto calcolato ai costi di sostituzione pari a 4,61 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 3,447 miliardi dello stesso periodo del 2009. Se si escludono le poste straordinarie, pari a 250 milioni, l’utile netto si è attestato a 4,36 miliardi, contro i 5,09 miliardi previsti in media dagli analisti.

Tra questi figurano in prima linea gli analisti di Morgan Stanley che hanno annunciato di aver alzato il target price sul titolo portandolo da 5 euro a 5,30 euro ad azione, confermando al contempo il rating “overweight”. La banca d’affari ha spiegato di aver preso questa decisione perché certa che la ristrutturazione del debito del gruppo porterà una serie di vantaggi, tra cui la riduzione dello sconto a cui è scambiato il titolo e che gli stessi analisti hanno sostengono sia sottovalutato.

A questo bisogna poi aggiungere una riduzione piuttosto consistente dei dividendi. Anche in questo caso si tratta di una decisione resa obbligatoria dai conti della società , nonchè dalla troppa generosità di Marchionni.

I timori, tuttavia, non sono del tutto giustificati dal momento che, come hanno spiegato gli esperti di Banca Akros, le ripercussioni su Intesa Sanpaolo saranno piuttosto limitate alla luce della sua scarsa esposizione.

LinkedIn, dunque, è la prima società facente parte del mondo dei social network ad intraprendere il percorso finalizzato alla quotazione a Wall Street.

Ad influire in maniera negativa sui conti della casa automobilistica americana sono stati soprattutto gli oneri relativi alla conversione del suo debito, nonché l’inaspettata flessione delle attività di Ford in Europa.